Per la 60. Esposizione Internazionale d’Arte, il Padiglione della Germania interpreta il tema Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere con uno spazio che esplora il concetto di confine. Il Padiglione, che sarà visitabile dal 20 aprile al 24 novembre 2024, riunisce nei suoi ambienti i progetti di Yael Bartana, Ersan Mondtag, Michael Akstaller, Nicole L’Huillier, Robert Lippok e Jan St. Werner, artisti che collaborano nella definizione del presente come spazio migratorio. Dal titolo Thresholds, il Padiglione della Germania per la Biennale 2024 è a cura dell’architetto Çağla Ilk.

Oltre la sua soglia monumentale, il Padiglione tedesco immagina il presente come punto di congiunzione tra passato e futuro, configurandolo così come una nevralgia di connessioni migratorie, ed esplora il tema dei confini attraverso tre scenari. Ad aprire il Padiglione della Germania è il progetto di Yael Bartana, che raffigura il presente in una forma catastrofica, indagando le possibilità di sopravvivenza tramite un lavoro che oscilla tra distopia e utopia e dando vita a futuri alternativi. Il percorso continua con il lavoro di Ersan Mondtag, che con un approccio teatrale riporta in vita epoche passate tramite una narrazione frammentaria che sfida i costrutti storiografici nazionali.

Il contributo artistico al Padiglione della Germania prosegue all’esterno dello spazio. Realizzato con una collaborazione tra Michael Akstaller, Nicole L’Huillier, Robert Lippok e Jan St. Werner, il terzo scenario di Thresholds stabilisce un collegamento con l’Isola di Certosa e con il suo ambiente naturale, dando vita a uno spazio risonante e in contrasto con la monumentalità del Padiglione.