Tra autobiografia e simbolismo, Ai Weiwei dà alle stampe la sua prima graphic novel. In Zodiac, illustrata dal fumettista italiano Gianluca Costantini ed edita da Penguin Random House, l’artista – ma anche attivista e architetto – ha scelto di raccontare le proprie vicende personali attraverso i dodici segni dello zodiaco cinese.

Mescolando nodi biografici e folklore, nel suo primo esperimento fumettistico Ai Weiwei ha associato a ogni animale dello zodiaco una fase della sua esistenza, intrecciando i fatti con i simboli di cui i segni sono portatori, come anche le caratteristiche umane a cui ciascuno fa riferimento. Attraverso questa dinamica, l’artista ha raccontato gli eventi travagliati della sua vita, come l’esperienza dell’esilio e quella dell’arresto, come anche i contrasti con il governo cinese. Ma l’andamento non è lineare: il punto di vista si sposta avanti e indietro nel tempo, offrendo risalto al tema che soggiace a ciascun racconto, stimolando così una riflessione sulla libertà di espressione nel mondo di oggi.

Una questione costante nell’opera di Ai Weiwei, in continuo contatto con le questioni attuali. L’artista infatti, nei suoi diversi linguaggi e canali espressivi, riflette spesso sul tema dei diritti umani e utilizza il proprio lavoro come posizione privilegiata per indagare sulla società contemporanea. E così anche nella sua prima graphic novel, in cui il racconto della propria vita si trasforma in un messaggio più ampio sulla libertà e sull’identità.