‘In Collisione’, al MAXXI l’installazione dell’architetta Grasso Cannizzo

Insignita del Premio Italiano di Architettura, l'architetta ha progettato 'In Collisione', opera site-specific apparentemente invalicabile

Per l’ottava edizione del ciclo Nature, una serie di mostre monografiche in cui un architetto progetta un’installazione site-specific nella sala Gian Ferrari del MAXXI, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo approda nel museo romano con la sua In Collisione, a cura di Pippo Ciorra e Margherita Guccione. Ma per l’architetta non è il primo contatto con il MAXXI, che promuove con Triennale Milano il Premio Italiano di Architettura, di cui Grasso Cannizzo è stata insignita nel 2021 per la categoria “miglior edificio”.

Più un ritorno, insomma, quello dell’architetta al MAXXI, stavolta per confrontarsi con la dimensione installativa. Nella sala Gian Ferrari fino al 10 marzo 2024, In Collisione consiste in una struttura metallica dall’aspetto esterno riflettente che ripropone dei temi chiave della ricerca di Grasso Cannizzo: l’idea del tempo come elemento di progetto, il movimento, il mix non replicabile di tecnica e arte, l’attitudine a far interagire spazio e materiali, la capacità di valorizzare l’esistente.

«Nessuno sa cosa sia: è una arma di assalto, un oggetto non identificato contenitore di una vita sconosciuta, l’involucro protettivo di una gigantesca crisalide in attesa della lacerazione che consentirà alla falena di dispiegare le ali e prendere il volo?», riflette la progettista. Apparentemente invalicabile e indefinibile, l’installazione rivela però il suo meccanismo mutevole. L’opera, infatti, si attiva nell’attesa e «si schiude sotto l’azione di impulsi programmati e scomponendosi si estende nello spazio circostante, frantuma generando vuoti, dà origine a varchi di attraversamento, svela recessi in ombra e spazi esposti alla luce», continua. Da qui, In Collisione si manifesta.

info: maxxi.art

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