Architetture Inabitabili, a Roma un racconto per immagini

Dal Gazometro alla Torre Branca, la mostra 'Architetture Inabitabili' illustra con la fotografia il fascino di queste strutture

Un racconto per immagini, quello di Architetture Inabitabili, la mostra dell’Archivio Luce Cinecittà che la Centrale Montemartini di Roma – Musei Capitolini – ospiterà dal 24 gennaio al 5 maggio 2024. A cura di Dario Dalla Lana e Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà e anche ideatrice del progetto, la rassegna propone una riflessione sul fascino delle architetture inabitabili illustrandone otto esempi italiani. La mostra si costruisce allora su una serie di immagini che li ritraggono per tipologia, destinazione d’uso ed epoca di costruzione.

Organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà, Architetture Inabitabili è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, mentre i servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.

Da Roma a Gibellina: quali sono le architetture inabitabili

Le Architetture Inabitabili che la mostra ha scelto di raccontare con le immagini sono otto, sparse in tutto il territorio nazionale. Si parte con il Gazometro di Roma, un Colosseo contemporaneo che dà forma al paesaggio urbano circostante, e con il Memoriale Brion ad Altivole, un complesso architettonico progettato dall’architetto Carlo Scarpa e concepito come luogo di sepoltura per la famiglia Brion.

Cambiando scenario, la rassegna illustra poi il campanile semisommerso di Curon, situato nel lago di Resia in Trentino-Alto Adige, struttura romanica completamente trasformata dalla costruzione di una diga che portò alla creazione del lago per scopi idroelettrici, sommergendo il paese (che venne distrutto), e lasciando emergere così solo la torre campanaria. Si torna poi a uno spazio commemorativo con il Cretto di Gibellina, installazione dell’artista Alberto Burri, un sudario di cemento bianco che ingloba le macerie della città di Gibellina, distrutta nel terremoto del Belice del 1968.

Seguono poi il Lingotto di Torino, complesso architettonico progettato da Giacomo Matté Trucco, che un tempo ospitava la fabbrica della FIAT, divenendo simbolo della storia industriale della città, e gli Ex Seccatoi di Città di Castello, che nel 1966 ospitarono i libri alluvionati di Firenze. Avendo perso definitivamente la loro funzione originaria con l’abbandono della coltura del tabacco negli anni ‘70, dal 1990 gli Ex Seccatoi ospitano gli ultimi grandi cicli pittorici di Alberto Burri.

La mostra racconta anche la Torre Branca, originariamente torre littoria, progettata da Giò Ponti, concepita come una struttura temporanea per la Triennale del 1933. Caratterizzata da una struttura a traliccio in acciaio e dotata di ascensore che permette ai visitatori di raggiungere la cima e godere di una vista panoramica su Milano, la torre è stata restaurata dopo un periodo di relativo abbandono, ed è ritornata a essere visitabile dal 2002.

Infine, si illustrano i Palmenti di Pietragalla. Testimonianza dell’ingegno dei vignaiuoli locali, si tratta di un’architettura rupestre in pietra formata da oltre duecento costruzioni disposte su diverse quote, un tempo utilizzate come laboratori per la produzione del vino, che creano un impatto paesaggistico notevole, evocando atmosfere fiabesche.

Le immagini in mostra

Dalle fotografie ai filmati, il materiale in esposizione proviene per la maggior parte dall’Archivio Luce e da altri archivi e istituzioni. Tra questi, Archivio Alperia, Museo Alta Val Venosta, CISA Andrea Palladio, Fondazione Benetton, Fondazione Burri, Fondazione Dalmine, Archivio Fiat, Archivio Giò Ponti, Archivio Italgas, Museo d’Arte Contemporanea “Ludovico Corrao”, Triennale di Milano, Fototeca Trifernate.

Tra le circa 150 immagini che fanno parte della mostra, spiccano le foto di grandi autori italiani come Gianni Berengo Gardin, Guido Guidi, Marzia Migliora, Gianni Leone e molti altri. Presenti anche scatti di fotografi internazionali, come Mark Power, Sekiya Masaaki, Steve McCurry. In più, compaiono i nomi di Francesco Jodice e di Silvia Camporesi, che hanno realizzato le loro immagini appositamente per la rassegna romana. E proprio queste compaiono nella copertina del catalogo.

‘Architetture Inabitabili’, il catalogo struttura la mostra

Più di un riepilogo, il catalogo di Architetture Inabitabili – edito da Archivio Luce Cinecittà con Marsilio Arte – offre uno sguardo ancora diverso nei confronti degli otto spazi portati in mostra con le immagini. Qui, a esplorare e raccontare la rilevanza simbolica di queste architetture inabitabili sono anche i testi inediti di otto scrittori.

Edoardo Albinati (sul Gazometro di Roma), Stefania Auci (sul Cretto di Gibellina), Gianni Biondillo (sulla Torre Branca a Milano), Andrea Canobbio (sul complesso industriale del Lingotto, Torino), Francesca Melandri (sul campanile di Curon Venosta), Andrea Di Consoli (sui Palmenti di Pietragalla), Tiziano Scarpa (sul Memoriale Brion, a San Vito di Altivole) e Filippo Timi (sugli Ex Seccatoi di Città di Castello) hanno così restituito una narrazione personale ed intima dei luoghi, suggerendo ulteriori chiavi di lettura delle architetture: le loro valenze simboliche, affettive, storiche.

Architetture Inabitabili
dal 24 gennaio al 5 maggio 2024
Centrale Montemartini – Via Ostiense 106, Roma
info: centralemontemartini.org

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