Così fan tutte. Milo Manara incontra Mozart

In mostra ad Avellino una serie di erotici disegni di Milo Manara ispirati al celebre compositore austriaco Mozart

Il museo Irpino del capoluogo campano presenta Milo Manara – Così fan tutte. Le metamorfosi d’amore, mostra dei bozzetti delle scene e dei costumi dell’opera di Mozart. Si tratta di un cospicuo nucleo di opere dedicate al compositore austriaco e una serie di lavori realizzati a matita e acquerello. Ne risulta un insieme inedito e speciale caratterizzato dai disegni e dalle scene di una delle opere liriche più importanti di tutti i tempi. La mostra è ulteriormente arricchita da 9 illustrazioni realizzate sempre dal maestro fumettista in occasione dei 250 anni del primo concerto di Mozart in Italia, precisamente nel 1769 a Rovereto.

Manara riproduce architetture scenografiche e costumi del tempo con un tratto colorato e giocoso, tipico del suo stile licenzioso.

Molto interessante da un punto di vista artistico le tendenze pittoriche settecentesche che i disegni di Manara rendono immediatamente visibili: dalle delicate nuances di rosa e avorio fino al quasi ingannevole fascino della sensualità tipica delle tavole del fumettista altoatesino. Il tratto è flebile e delicato, il colore appena accennato. Straordinario l’uso della prospettiva, che gli permette di creare immagini mozzafiato e inquadrature di grande impatto visivo. Particolare attenzione è come sempre dedicata alla cura dei dettagli nel corpo e nel volto dei suoi personaggi: linee morbidi, curve sensuali e espressioni visive che parlano senza poterlo fare. «Il segno del maestro Manara anima quinte, sipario in tulle e boccascena con contesti e personaggi mitologici».

I soggetti rappresentati sono gli dei dell’Olimpo Venere, Apollo, Minerva, Giove e personaggi fantastici tra satiri, ninfe e cupidi che con le loro peripezie rimandano agli intrecci amorosi tra i personaggi dell’opera. I disegni fungono da affreschi nella casa di Fiordiligi e Dorabella, protagonisti assoluti dell’opera lirica Così fan tutte, scritta tra il 1789 e il 1790 e a cui l’esposizione è ispirata.

Lo stile di Manara è anche in questo caso inconfondibile: il tratto grafico è seducente e dettagliato, il suo segno pulito, semplice, tradizionale e al contempo innovativo. Il pubblico si trova immerso in un contesto elegante, enigmatico e quasi atemporale, spettatore privilegiato della stessa scenografia e dell’ambiente lontano in cui si ritrova improvvisamente immerso.