FKA twigs pseudonimo di Tahliah Debrett Barnett è una cantante e ballerina britannica classe 1988, recentemente finita in una controversia mediatica. Ma facciamo un passo indietro: siamo nel marzo 2023 e Calvin Klein lancia una campagna pubblicitaria dal titolo provocatorio ed esplicativo Calvins or Nothing con la cantante sovracitata, Kendall Jenner ed altre celebrità.

Gli scatti sono tutti in bianco e nero, realizzati dal duo fotografico Mert Alas e Marcus Piggot che riescono perfettamente a catturare la sfera più intima e personale delle due protagoniste. Nelle ultime ore però, dopo la denuncia di alcune persone che avrebbero trovato le immagini eccessivamente sessualizzate e dopo quasi un anno, l’Advertisings Standards Authority ovvero l’organizzazione locale di autoregolamentazione del settore pubblicitario, decide di censurare solamente il poster di FKA twigs ritenuto “colpevole” di presentare il corpo della modella come quello di un oggetto sessuale stereotipato e mercificato.
Sulla base delle continue campagne passate ed attuali di questa natura è stata immediata la reazione della cantante britannica che in un post pubblicato su Instagram parla di vere e proprie discriminazioni definendosi «una donna di colore bellissima e forte il cui incredibile corpo ha superato più dolori di quanto si possa immaginare», ringraziando il brand e i due fotografi per avergli permesso di esprimere liberamente la sua narrazione.

La società dei nostri giorni non ha un velo: è una società dell’immagine scoperta, non soltanto del nudo ma di tutto ciò che si può rappresentare. Il nudo, in questo caso nemmeno integrale, è da sempre stato un mezzo per indagare aspetti sociali come appunto la moda, e in qualunque campagna pubblicitaria volta a vendere un prodotto, la nudità è sempre stata sdoganata: fotografi passati e recenti da Erwin Blumenfeld a Paul Kooiker hanno reso e rendono vera e propria arte questo tipo di scatti.
Alla luce di questa inaspettata censura c’è la forte sensazione che la società passata sia stata paradossalmente più scoperta della nostra: forse c’è più paura e difficoltà ad avere a che fare con il corpo oggi, nonostante il corpo sia sempre così a disposizione.