Casale Monferrato (Alessandria) piange la morte di Elio Carmi, grande firma della grafica e del design. Con alle spalle una carriera pluriennale e diversi studi fondati, di cui l’ultimo nel 1986 con Alessandro Ubertis, Carmi lascia la famiglia a 71 anni a causa di un mesotelioma pleurico, la malattia da esposizione all’amianto, che gli era stata diagnosticata da alcuni mesi. D’altra parte, il designer aveva denunciato il rischio amianto a Casale.
Tra le iniziative di respiro nazionale e internazionale, Elio Carmi ha dedicato parte del suo impegno – artistico e civico – alla sua comunità locale, dalla realizzazione del Museo dei Lumi negli anni novanta alla presidenza della Comunità Ebraica di Casale dal 2020. Tra le eredità del designer, anche la biografia Fai Che Farlo, realizzata con la giornalista Silvana Mossano e presentata a ottobre all’Accademia Filarmonica.
Con una carriera iniziata nel 1972 e il lavoro al fianco di Ubertis, Elio Carmi ha ricevuto molti riconoscimenti per il proprio lavoro in tutto il mondo. Tra i più recenti, la realizzazione del logo del Padiglione Italia per l’Expo nel 2015 e il progetto, nel 2020, per le Gallerie degli Uffizi, che gli è valso il Compasso d’Oro.
Negli anni l’impegno di Carmi verso la comunità locale di Casale Monferrato ha portato alla valorizzazione e alla promozione della sinagoga, del museo e della collezione d’arte contemporanea con 254 esemplari. Tra gli altri contributi, anche la creazione del festival Oyoyoy!, che ha reso Casale uno spazio di convergenza di grandi personalità di fama mondiale, offrendo così al panorama culturale del Comune un respiro internazionale.