Muore a 53 anni il gallerista Davide Paludetto

Figlio di Franz Paludetto mancato pochi mesi fa, il gallerista è stato ritrovato senza vita nel suo Castello di Rivara

Lutto improvviso nel mondo dell’arte: è stato ritrovato morto Davide Paludetto, 53 anni, gallerista e figlio di Franz Paludetto, anche lui scomparso qualche mese fa. Paludetto tra le tante cose era il proprietario del Castello di Rivara, città nella quale era cresciuto e ritornato a vivere e lavorare, portando una delle due anime della sua galleria. Grande appassionato di arte contemporanea, vulcanico curatore, aveva fondato la Davide Paludetto Arte Contemporanea che ha sede a Torino in via Artisti. Per anni, prima di tuffarsi nel mondo dell’arte, aveva lavorato al Salone del Libro, dove era stato il responsabile appassionato e indefesso della parte logistica. A mettere in allarme i conoscenti il fatto che l’uomo non dava più notizie di sé e non rispondesse più né al telefono né ai messaggi. Da lì, i sospetti che sarebbe potuto essere successo qualcosa, l’arrivo al Castello e la tragica constatazione dei fatti.

«Davide aveva un’energia fuori dal comune che donava generosamente nelle cose in cui credeva ed il Castello era diventato la sua vita e il suo rifugio, il luogo in cui aveva stretto per sempre un patto senza riserve con la bellezza – ricorda l’amico del gallerista Rodrigo Blanco – da pochi mesi era venuto a mancare il padre Franz lasciando un vuoto incolmabile nella storia gloriosa del Castello. Ora ci lascia anche lui che quella storia l’aveva appena presa sulle spalle. Spero che riposi in pace, che il suo esempio ci aiuti a donare lunga vita all’arte».

La famiglia Paludetto era legato al mondo dell’arte Franz, il padre di Davide, è stata una figura che nel corso degli anni ha «alimentato leggende», come scrive lo stesso Davide Paludetto annunciando la scomparsa del padre, figura carismatica, controversa, viaggiatore, seduttore mondano. Arrivò in Piemonte per un episodio del tutto fortuito. Tutto partì dal noto treno sbagliato a Milano (la coincidenza per Chiasso scambiata per quella di Chivasso. L’esperienza del Rifugio Torino sul Monte Bianco, il ritorno in città che lo vide diventare in un colpo solo e quasi casualmente il gallerista di una esordiente Gina Pane e il socio di Jean Larcade (il gallerista di Yves Klein, ndr) con la galleria LP220, passando per Calice Ligure, Norimberga e Roma, fino a giungere alla “follia” del trasferimento a Rivara, nel Castello che nell’Ottocento fu sede della Scuola Di Rivara e un secolo dopo sarebbe diventato un’avanguardia mondiale.  Una lunga, lunghissima serie di conoscenze e collaborazioni, mostre ed esposizioni, contraddistinte l’opera della famiglia Paludetto che è riuscito nell’impresa di portare al castello di Rivara nomi di primissimo rilievo del panorama artistico mondiale dando lustro all’intero Canavese.