Ansia da Artissima: chi dice che a Torino ci si va solo per vedere la fiera?

Sempre più confusione per Artissima, caos tra gli stand e poca chiarezza nel tema scelto. Per fortuna ci sono tanti eventi. Troppi?

Mostre, fiere, party, l’art week di Torino è partita. L’aria friccica e l’ansia da FOMO sale. La parola d’ordine è una sola: esserci a qualunque costo, acquistare in qualche stand della fiera il dono dell’ubiquità e farsi vedere dappertutto. E poi postare, taggare, dare prova visibile della tua presenza, sennò a Torino che ci sei andato a fare?

Giulio Alvigini, Pastis Torino

Solo ad aprire il programma di Artissima 2023 una morsa ti attanaglia e tu cerchi di rintracciare a tentoni nel caotico percorso sparuti segni del tema dato quest’anno alla fiera.

Alla fine, diciamocelo, sono pochi quelli che varcano la soglia dell’Oval Lingotto per comprare. I collezionisti ci sono ma si contano sulle dita di una mano e non è un caso che tra gli stand, anche ad Artissima che era regina del video e della sperimentazione, la pittura la faccia di nuovo da padrona, segno che dopo la pandemia ancora si tende ad andare sul sicuro e gli investimenti audaci solo un lontano ricordo. Diciamolo, le fiere non godono tutte di ottima salute e si devono inventare eventi su eventi, talk su talk, collaborazioni impossibili da memorizzare per tenere in piedi l’impalcatura di un edificio pericolante. Comunque, per fortuna la settimana dell’arte non è solo fiera e c’è anche chi si tiene ben lontano da Artissima per godersi i tanti eventi collaterali.

Mappa di Artissima

New Egg è un bel progetto off di Artissima ideato da Nicolas Ballario per l’azienda Giannoni & Santoni e realizzato su commissione dal duo di artisti Vedovamazzei. Uova, galline e pollai diventano gli insoliti inquilini di Villa Sanquiricoevento in un’interessante riflessione tra arte, natura, design ed economia circolare.

OFF GIANNONI & SANTONI: New Egg, Paolo Parisi, ph Fabrizio Spucches

Negli spazi di Ogr invece viene dato spazio a due voci femminili dell’arte contemporanea, Sara Sze e Sara Enrico in un bel percorso espositivo curato da Samuele di Piazza (ma state sereni, le mostre durano fino al 10 dicembre). È tempo di inaugurazioni anche per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo che presenta due mostre e una nuova installazione video e audio multicanale di Lawrence Abu Hamdan, vincitore della terza edizione della Future Fields Commission in Time-Based Media assegnata congiuntamente da Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e dal Philadelphia Museum of Art. Sempre da venerdì 3 novembre la Pista 500, progetto artistico di Pinacoteca Agnelli sull’iconica ex pista di collaudo delle automobili FIAT sul tetto del Lingotto, accoglie quattro nuove installazioni di Shirin Aliabadi, Thomas Bayrle, Julius von Bismarck e Alicja Kwade.

LAWRENCE ABU HAMDAN. AIR PRESSURE (A DIARY OF THE SKY)
courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Si potrebbe andare avanti all’infinito, qui trovate una segnalazione più completa della Torino Art Week, perché gli eventi in programma sono davvero tanti, forse troppi. Il primo ad ammetterlo è lo stesso direttore di Artissima, Luigi Fassi: “Troppi eventi in città confondono il pubblico”, ha ammesso su La Stampa. Ma tutti di qualità? Quali sono quelli che vale più la pena vedere? L’ardua sentenza spetta a quei pochi fortunati che nel caos degli stand sono riusciti ad accaparrarsi il dono dell’ubiquità.