Francesca Chialà, La FESTA delle 7 ARTI e Pistoletto in una performance dall’estetico all’etico

Con gli artisti della FESTA delle 7 ARTI e con il Teatro dell’Opera di Roma, l’artista Francesca Chialà ha animato il “Terzo Paradiso” di Pistoletto sul Tevere

La FESTA delle 7 ARTI è un movimento artistico d’avanguardia fondato dalla regista e body artist Francesca Chialà, sotto la cui direzione si è svolta la Performance sul Tevere. Composto da numerosi artisti dai linguaggi più vari, il movimento si carica di valori etici, tentando di innescare a partire dai processi estetici dei risvolti a favore della giustizia sociale e ambientale.

Sulla scia di questi impulsi, Chialà ha ideato la Performance di Body Art, Musica, Canto, Danza e Arti Visive che ha preso corpo sul Tevere, sotto il Ponte Sisto, animando il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e promuovendo l’ambiente, la legalità e la salute. Chialà ha previsto un intreccio di linguaggi, in dialogo con lo spazio in cui William Kentridge realizzò le sue opere sui muraglioni del fiume, ora scomparse, e per rinforzare l’impegno verso obiettivi molteplici, dall’inclusione sociale alla legalità.

Il dialogo con Kentridge si articola anche con la realizzazione delle dodici Tele della Pace, che sollecitano l’accoglienza dei bambini ucraini e la riqualificazione della riva del fiume, con l’obiettivo di trasformare la piazza sull’acqua di Tevereterno in uno spazio pubblico votato all’arte contemporanea. Un programma ambientale, condiviso con le radici dell’opera di Pistoletto. Il Terzo Paradiso è stato al centro di un confronto con La FESTA delle 7 ARTI, avendo Chialà accolto l’invito di Tevereterno e Cittadellarte -Fondazione Pistoletto di dare vita all’installazione dell’artista con venti panchine di Pistoletto, composte di plastica riciclata. Da qui, il Terzo Paradiso a Piazza Tevere.

L’obiettivo di una piazza sulla riva del Tevere rappresenta la convergenza di una serie di obiettivi, da quelli sociali a quelli ambientali. Un percorso artistico variegato e carico di impegno civile, in cui Chialà ha anche coinvolto il Teatro dell’Opera, a cui Pistoletto ha donato tre delle sue panchine, e che si è spinto fino alle periferie, arrivando a Tor Bella Monaca.

Intorno ai cerchi di Pistoletto, Francesca Chialà ha dipinto le Tele Danzate della Legalità e dell’Ambiente con i ballerini della scuola di danza del Teatro dell’Opera, diretta da Eleonora Abbagnato. I corpi dei ballerini, stimolati dai cantanti e musicisti della FESTA delle 7 ARTI, da Enrico Cresci a Claudia Troisi, si sono così trasformati in pennelli viventi.

Una performance che ha incluso varie discipline sportive: l’atleta disabile Salvatore Cimmino ha compiuto la traversata a nuoto del Tevere per 50 chilometri, promuovendo un mondo senza frontiere, e si è poi unito al body painting. Chialà ha infatti dipinto il suo corpo mentre l’atleta rimaneva in piedi su una sola gamba, rendendolo poi una tela vivente sulle musiche di Morricone e sulle arie del Rigoletto di Verdi. Un insieme felice di linguaggi e generi, volto a stimolare l’impegno delle Istituzioni per gli oltre dieci milioni di disabili in Italia.

Chialà ha anche usato il proprio corpo per dipingere i quaranta metri di tele con i ballerini del Teatro dell’Opera, con i bambini di Tor Bella Monaca e di altre scuole coinvolte nel processo di riqualificazione del Tevere, con l’obiettivo di dare voce a chi rischia la vita per la legalità.

Per dipingere le tele, Chialà ha scelto i sette colori che corrispondono ai sette Chakra, indossando poi un abito da sposa realizzato dalla stilista Silvia Bianchini, e ha duettato con la performer cinese Jing Paris Artist. Proseguendo poi sulla linea di dialogo tra arte e sport, si è sviluppato un intreccio inedito anche con le arti marziali: Chialà ha colorato il corpo della vicecampionessa europea di Kata, Sofia Garofali, mentre le donne di YogisforNature hanno indossato i cappelli di Sabrina Baldacchini scelti da Michela Murgia durante la malattia. Un discorso che arriva a toccare la salute e la prevenzione.

«La missione della FESTA delle 7 ARTI è sperimentare originali percorsi di collaborazione solidale tra gli artisti ed eliminare le distinzioni tra arte d’élite, cultura pop e d’avanguardia, arrivando a contaminare diverse discipline sportive. Rompere le barriere tra tutte le ARTI, tra centro e periferie, per rendere l’arte contemporanea un vero motore di positivo cambiamento sociale. Creare un nuovo modello di rinascita del senso civico attraverso la potenza dell’arte e con esempi concreti di trasformazione partecipata della società, basata sull’Economia del Dono e la Cultura della Sostenibilità», ha dichiarato Francesca Chialà.

La Performance, che si è conclusa a sorpresa con l’animazione della gara di canottaggio RemaRoma per la Vita, diventerà anche una mostra fotografica di Enrico Ripari e un documentario realizzato dalla stessa Chialà. Una dimostrazione di come l’unione di arte e discipline sportive possa tradursi in un impegno civico.

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