PLATEIA: la riqualificazione urbana di Largo Perestrello

Un progetto, Plateia, che ridà vita alla piazza cittadina con l’arte contemporanea, l’urbanistica, la natura e le istituzioni comunali

Il 21 settembre 2023, presso Villa De Sanctis – Casa della Cultura V Municipio, è stato presentato PLATEIA – Comunità per la rigenerazione verde e urbana, un progetto promosso dalla Fondazione Bertugno-Moulinier, insieme al Municipio V di Roma, ad Orizzontale, Ecomuseo Casilino e Associazione Pisacane 0-99, vincitore del bando “New European Bauhaus Call for Proposals for Co-Creation of public space through citizen engagement” finanziato dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), un organismo dell’Unione Europea. Presenti Mauro Caliste – presidente Municipio V, Maurizio Mattana – presidente Commissione Cultura Scuola Sport Municipio V, Filippo Riniolo – presidente Commissione Pari Opportunità Municipio V, Simone Bertugno e Magali Moulinier – Fondazione Bertugno-Moulinuer, Nasrin Mohiti Asli – orizzontale, Stefania Ficacci – vicepresidente Ecomuseo Casilino, Serena Baldari – Associazione Pisacane 0-99, i quali hanno delineato le linee guida e la programmazione degli eventi e delle azioni previsti fino a dicembre 2023.

Plateia, fortemente voluta dalla Fondazione Bertugno-Moulinuer, propone la riqualificazione di Largo Perestrello attraverso la cooperazione dei partner e la partecipazione della cittadinanza che porteranno ad un intervento urbanistico che possa soddisfare le esigenze di chi abita nel quartiere. Largo Perestrello si trova a Tor Pignattara/Marranella, abitato da diverse comunità provenienti da Bangladesh, Cina, Filippine, Romania, Egitto e Perù, è un’area di 1400 mq costruita come copertura di un parcheggio interrato. Dal 2010 la piazza è diventata un luogo di aggregazione della comunità per mancanza di spazi pubblici e le varie realtà che operano nel quartiere – il collettivo di architettura Orizzontale, l’Ecomuseo Casilino, l’Associazione Culturale Pisacane 099- hanno cercato di creare iniziative culturali per renderlo fruibile dalla comunità in maniera sana.

Ora con Plateia la piazza sarà per 4 mesi un centro attivo di dialogo e sperimentazione interculturale con Mapping Perestrello: la cittadinanza troverà dei tavoli di lavoro e dei dispositivi relazionali tematici per immaginare come potrebbe essere disegnata la piazza e l’arte sarà al centro della sperimentazione anche attraverso giochi che coinvolgeranno la popolazione del quartiere. Arte e architettura si intrecceranno per ridisegnare lo spazio di Largo Perestrello. In questo luogo si dovrebbe portare: “la bellezza e non l’esercito”, dalle parole di Stefania Ficacci che, grazie all’Ecomuseo Casilino, sta realizzando laboratori partecipati alla ricerca dell’identità del quartiere partendo dal fatto che prima della bonifica questo era un territorio di acqua e con l’urbanizzazione è diventato un territorio “selvatico”, termine che è emerso dai laboratori che stanno realizzando un “erbario selvatico”.

Come ha sottolineato Mauro Caliste, presidente Municipio V: «Largo Perestrello è un territorio fragile, non governato negli ultimi trent’anni e sono ben accolte le iniziative come questa: Plateia, attraverso la partecipazione pubblica lo rigenererà; c’è bisogno che l’area venga “colorata”» e continua: «Stiamo approvando la nuova denominazione di Largo Perestrello che sarà intitolato a Padre Claudio Santoro, morto da poco e che ha fatto tanto per questa comunità». L’impegno di Orizzontale, dal 2010 «è stato quello di creare una trasformazione della piazza attraverso psicologi sociali e la collaborazione con la pubblica amministrazione grazie all’architettura istantanea che fa da collante con altre discipline», come dichiara Nasrin Mohiti Asli. Mentre Serena Baldari dell’Associazione Pisacane 0-99, racconta come abbiano riqualificato l’interno della Scuola Pisacane, edificio abbandonato, per «far entrare il quartiere nella scuola e la scuola nel quartiere, anche grazie a didattica su strada».

Maurizio Mattana racconta che quando Simone Bertugno gli ha presentato il progetto lo ha subito sottoposto al Presidente del Municivpio V che lo ha approvato e da lì è iniziato tutto ed ora «tutte queste realtà hanno la possibilità di trasformare Largo Perestrello nelle sue criticità grazie alla bellezza e alla sostenibilità». Filippo Riniolo, oltre ad essere presidente della Commissione Pari Opportunità Municipio V, è un’artista e nel suo discorso ricorda come «Leonardo, attraverso il disegno, ha realizzato I Navigli a Milano, quindi attraverso arte e architettura che si intrecciano si può realizzare la riqualificazione di uno spazio», e che «la riqualificazione di un luogo è anche un atto politico quando si pensa che la persona debba poter usufruire di esso anche senza essere un consumatore, prospettiva nata dall’800 con l’industrializzazione, mentre deve essere la bellezza a fare una comunità felice».

Simone Bertugno, Presidente della Fondazione Bertugno-Moulinuer, ha spiegato come la partecipazione della comunità al progetto debba essere: «ludica, multiculturale e transgenerazionale per costruire un modello di self-governance». Lo stesso Bertugno, da artista, ha realizzato il dispositivo relazionale Mapping Perestrello assieme ai partner di progetto, Orizzontale ed Ecomuseo Casilino, consisterà in una serie di disegni stampati in digitale su supporto cartaceo: Bertugno ed il consorzio PLATEIA inviteranno i partecipanti ad interagire sui 9 tavoli che costituiscono l’installazione primaria e sui quali si troveranno delle mappe topografiche (Isola delle culture, Isola dell’immaginario, Isola del selvatico) dove immaginare un luogo selvaggio ed inesplorato e iniziare a definirlo.

L’azione ha l’obiettivo di tracciare concretamente l’adesione: l’opera collettiva sarà esposta, insieme all’Erbario del selvatico urbano realizzato dai bambini e frutto dei laboratori organizzati da Ecomuseo Casilino e dall’Associazione Pisacane 0-99, alla Scuola Carlo Pisacane e sarà parte del materiale iconografico e documentale del libro The case of Largo Perestrello, a cura di Magali Moulinier vice-presidente della Fondazione e della stessa Fondazione Bertugno-Moulinier, che raccoglierà tutte le esperienze dei mesi di lavoro dal 24 settembre.