Guernica: revocato il divieto di fotografare il celebre dipinto di Pablo Picasso

Il Museo Reina Sofía di Madrid ha rimosso il divieto, in vigore dal 1981, di fotografare la nota opera di Picasso

Dal 1 settembre scorso Guernica non è più soggetta al divieto di essere fotografata. Quest’ultimo era in vigore da molti anni, in realtà proprio da quando l’opera di Picasso è stata trasferita a Madrid, presso il Reina Sofía, dal MoMa di New York, nel 1981. E il divieto valeva anche per le fotografie scattate senza flash.

Le ragioni per cui la possibilità di fotografare era stata interdetta sono varie: dal rischio provocato dall’uso di attrezzatura ingombrante al proposito di migliorare l’esperienza dei visitatori. Tutte motivazioni riconducibili alla monumentalità dell’opera in questione. Guernica, che Picasso ha realizzato nel 1937, è un simbolo centrale dell’arte novecentesca. E quindi, come tale, il museo si propone di tutelarla, in relazione sia allo stato dell’opera che dal punto di vista della sua ricezione da parte del pubblico. D’altronde, è evidente quest’ultimo intento dall’estensione del divieto a tutta la sala in cui l’opera è collocata.

Il cambio di marcia giunge in un momento inaspettato: sono ancora fresche le polemiche suscitate dai danni che un visitatore del museo ha causato, fotografandola, a un’opera di Alberto Sanchez nel giugno del 2022. E ad esse si aggiunge la disputa attorno al selfie pubblicato – tra l’altro nello stesso mese – da Mick Jagger con Guernica stessa, fatto che ha dato l’idea di un’applicazione delle regole incerta da parte del museo.

Nonostante questi eventi, il divieto di fotografare l’opera di Picasso è caduto di recente. Il direttore del Reina Sofía, Manuel Segade, sostiene infatti che, in un mondo di eventi culturali costantemente filmati, sarebbe anacronistico privare un’opera di questo calibro della possibilità di essere immortalata dai visitatori. E aggiunge, significativamente, che il museo si muove nella direzione di una totale accessibilità fotografica – è ancora vigente il divieto di utilizzo di treppiedi e bastoni da selfie –, in modo tale da aprirsi verso le modalità di approccio al mondo da parte delle generazioni più giovani.