Che sarà sarà. Strategie di evasione a Palazzo Re Rebaudengo

Corpi espansi e paesaggi alternativi. Gli artisti in mostra smembrano l’idea di identità, personale e collettiva, con storie dagli esiti mutevoli

che sarà sarà…il ritornello di una famosa canzone allude a un futuro indefinito, forse già accaduto o ancora da venire. Dal 23 settembre al 19 novembre è anche il titolo della mostra della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Palazzo Re Rebaudengo a Guarene.

Un percorso espositivo articolato attraverso le opere di venti artistə attivə in Italia, dalla scultura all’installazione, alla pittura e al video, che richiama la smobilitazione, il disimpegno dal sé e l’apertura ad avvenimenti possibili. Curata da Stefano Collicelli Cagol con Michele Bertolino, la mostra propone le posizioni di artistə che hanno smembrato l’idea di identità personale o collettiva disegnando invece corpi espansi e paesaggi alternativi, immaginando tempi diversi e metamorfici, scrivendo storie dagli esiti mutevoli.

Dafne Boggeri, From A to C without B, 2010
Courtesy l’artista

Artistə italianə attivə tra gli anni Novanta e oggi ricostruiscono una possibile geografia in cui desideri e pulsioni sono strumenti con cui perdersi, occasioni con cui plasmare il proprio aspetto e specchi in cui riconoscere nuove forme di comunità.

E quindi Betty Bee, Monica Bonvicini, Enrico David, Marco Giordano e Kinkaleri collocano l’identità nel corpo e la interpretano come spazio di trasformazione, ambito su cui si esercitano le spinte del contesto sociale, urbano o naturale, o materia oscura da plasmare, spolpare, i cui desideri e pulsioni agiscono come diversivi. Il corpo, animale umano e non, è esso stesso soggetto a tensioni latenti: è spazio in cui coesistono molteplicità di esseri, come mostra il lavoro di RM, o è oggetto organico, cangiante, nel lavoro di Roberto Cuoghi e Giulia Cenci.

Bartira, Dafne Boggeri e Caterina De Nicola discutono dei meccanismi coercitivi del contesto politico e sociale in cui viviamo: recuperando le memorie di storie cancellate, indossano balaclava, con cui farsi oscurə. In altri casi, il balaclava è quella penna con cui i personaggi scrivono da sé le loro storie – come ricorda il video di Marinella Senatore. Nelle opere di Stefano Arienti, Tomaso De Luca ed Eva Marisaldi, lo sguardo può ingannare, mostrarci quello che non c’è – diventa una modalità tramite cui perdersi, lasciare che i propri confini si sfaldino.

Betty Bee, Life, 2013. Foto: Amedeo Benestante
Courtesy l’artista e Collezione Morra Greco, Napoli

Artistə come Benni Bosetto, Isabella Costabile, Gino De Dominicis, Chiara Fumai e Giulia Piscitelli indagano la dimensione rituale, magica e trascendente dei corpi e degli oggetti, mostrano l’afflato cosmologico come strategie tramite cui collettivizzare desideri, pensieri e azioni, riscrivendo le dinamiche dei tempi.

Insieme alla mostra, Palazzo Re Rebaudengo espone un omaggio a Marisa e Mario Merz, Gianfranco Baruchello e Michelangelo Pistoletto, le cui opere provengono dalle fondazioni a loro dedicate che fanno parte del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea.

L’opera Urlo del collettivo Kinkaleri sarà visibile, per tutta la durata della mostra, in numerose affissioni pubbliche diffuse sul territorio comunale di Guarene (l’opera è stata realizzata grazie alla partecipazione della cittadinanza di Guarene, in collaborazione con la biblioteca civica e il dipartimento educativo della Fondazione).

che sarà sarà
Stefano Arienti, Bartira, Betty Bee, Dafne Boggeri, Monica Bonvicini, Benni Bosetto, Giulia Cenci, Isabella Costabile, Roberto Cuoghi, Enrico David, Gino De Dominicis, Tomaso De Luca, Caterina De Nicola, Chiara Fumai, Marco Giordano, Kinkaleri, Eva Marisaldi, Giulia Piscitelli, RM, Marinella Senatore.
con un omaggio a Gianfranco Baruchello, Marisa e Mario Merz, Michelangelo Pistoletto
a cura di Stefano Collicelli Cagol con Michele Bertolino
23 settembre – 19 novembre 2023
Palazzo Re Rebaudengo – Piazza Roma 1, Guarene (CN)

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