Litografie, incisioni, serigrafie, collages. Sono le forme più impiegate da Emilio Vedova nella sua lunga evoluzione artistica, i cui tratti sono minuziosamente raccolti nella nuova mostra dispiegata presso il Magazzino del Sale e lo Spazio Vedova sulle Zattere, a Venezia. Aperta al pubblico dal 3 settembre al 26 novembre, la rassegna è stata organizzata dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova e curata da Fabrizio Gazzarri, storico collaboratore dell’artista e improvvisamente scomparso a luglio.

Nato nel 1919, Emilio Vedova è stato un artista che ha attraversato quasi interamente il Novecento, vivendo la chiamata all’impegno che più momenti storici hanno richiesto ogni volta con i mezzi che gli erano più propri, fino alla morte nel 2006. Lo sperimentalismo è un fattore che ha sempre animato le sue opere, soprattutto a partire dagli anni sessanta, sia per quanto riguarda forme e stili esperiti, sia a livello di materiali scelti, che vanno dalle pietre e dagli inchiostri all’acido e ai metalli. E i momenti principali della sua lunga parabola artistica sono contraddistinti da un forte fascino per la grafica, elemento centrale della nuova mostra a Venezia.
In particolare, la rassegna si concentra, pur inquadrando uno spettro molto ampio, sulle opere realizzate dagli anni sessanta in poi, tra cui molte inedite. Sono infatti in esposizione le litografie di questo periodo, accanto alle cosiddette “litoplurime” e “seriplurime” degli anni settanta, ovvero opere articolate su tre dimensioni. Ma è presentata al pubblico anche una vasta scelta dei lavori dell’ultimo periodo di vita dell’artista, come le incisioni e le serigrafie degli anni novanta e dei primissimi anni duemila. Accanto al percorso espositivo più tradizionale tra le opere dell’artista, presso il Magazzino del Sale il visitatore ha la possibilità di osservare le opere in movimento – dalle incisioni alle vetrografie – grazie alla Machina Robotica progettata da Renzo Piano. Nello Spazio Vedova, invece, è presentata un’ambientazione video realizzata da Tomaso Pessina di Twin Studio volta a restituire l’universo della grafica dell’artista.

Nel complesso, la mostra Tempo Inciso si propone, al di là di intenti cronologici e classificatori, di fornire un’immagine dei momenti salienti del percorso di Vedova, rivelando l’ampia gamma di superfici e materiali scelti sull’onda del convinto sperimentalismo che lo ha contraddistinto. Una parabola, insomma, nella quale individuare i tempi e i contesti in cui la grafica si è progressivamente insinuata.

Emilio Vedova. Tempo Inciso
fino al 26 novembre 2023
Fondazione Emilio e Annabianca Vedova – Spazio Vedova
Sestiere Dorsoduro 50 – Venezia
info: fondazionevedova.org