Con l’inaugurazione il prossimo 7 settembre, la nuova mostra Capolavori svelati si propone di illustrare e promuovere il capitale culturale della città di Catanzaro con una ricognizione molto varia di opere. Questo allestimento eterogeneo, dato dal connubio di materiali artistici di natura pubblica e privata e relativi sia alla storia locale che a quella nazionale, è volto a rappresentare un momento storico per la città. E consiste nel rappresentare in maniera adeguata il ruolo che essa ha avuto nella cultura visuale italiana, soprattutto a fronte della disorganicità con cui è stata assemblata nel tempo la collezione del Comune.
Il curatore Leonardo Passarelli, professore presso l’Università della Calabria, ha reso evidente il profondo intento civico ed educativo dell’esposizione attraverso la scelta dello spazio adibito. Capolavori svelati si dispiega infatti nel Complesso Monumentale di San Giovanni, un luogo estremamente significativo per la città, essendo un prestigioso centro di divulgazione culturale. Una vocazione, questa, acquisita alla fine degli anni ’90 con le esposizioni delle opere di Mattia Preti e Andrea Cefaly, che figurano tra l’altro tra i più di trenta artisti presenti nella mostra.

Le prime due sale costituiscono un omaggio a una figura centrale della storia artistica della città, ed è Alfonso Frangipane. Se la prima tenta infatti di riprodurre la densità della Prima mostra d’arte calabrese – organizzata dal Frangipane nel 1912 – collazionando le opere degli artisti attivi tra Ottocento e primo Novecento, come il già menzionato Andrea Cefaly, ma anche altri come Francesco Jerace ed Eduardo Fiore, nella seconda sala si verifica un salto indietro di due secoli. Ponendovi al centro Mattia Preti, Passarelli ricalca l’attenzione rivolta all’artista seicentesco da parte dello stesso Frangipane nel 1913. L’obiettivo è quindi quello di riproporre il progetto storiografico di quest’ultimo: una volta riconosciuti i celebri pittori di metà ‘800 e proiettati su un piano nazionale, sarebbe stato necessario ricollegare questi sviluppi a una sorta di archetipo regionale, identificato nella figura di Preti.
Le due sale successive, oltre a ripercorrere il passaggio da ‘800 a ‘900 con le opere di Garibaldi Gariani, Mario Ridola e Gaele Covelli, sono corredate dalle immagini fotografiche dello Studio Scarpino e dei Fratelli Ajello, operativi nella seconda metà dell’800. Ma queste due sale si proiettano pienamente nel XX secolo con l’esposizione delle opere di artisti come Vincenzo Jerace e Francis La Monaca, la cui grande scultura in bronzo Le joueur d’accordéon viene qui esposta per la prima volta.
Se con la quinta e la sesta sala la mostra prosegue sull’onda del primo Novecento, proponendo anche un confronto tra Domenico Colao e Andrea Alfano, le ultime due si concentrano sulla seconda metà del secolo. Questo passaggio alla modernità è esemplificato da una parte dalle opere di Andrea Cefaly Jr. e Angelo Savelli, ma soprattutto da due décollages di Mimmo Rotella e da due tele rispettivamente di Francesco Correggia e Luigi Magli. È sulle loro opere che la mostra si chiude, ovvero su tre figure che rappresentano una spinta decisa verso orizzonti più ampi, chiaramente al di là di quello regionale.

Insomma, priva di intenti classificatori, Capolavori svelati sembra avere un obiettivo ben chiaro: offrire spunti, senza volerli sistematizzare in un canone, su opere e figure, ora messe a confronto tra loro. E si tratta di elementi che hanno in comune una base regionale forte, ma che al tempo stesso hanno qui l’occasione di essere proiettati in uno spazio molto più ampio, conferendo alla città di Catanzaro un ruolo artistico propulsivo.

Capolavori svelati. Catanzaro tra patrimonio artistico pubblico e collezionismo privato
8 settembre – 5 novembre 2023
Complesso Monumentale di San Giovanni
Corso Giuseppe Mazzini 4 – Catanzaro
info: www.comune.catanzaro.it