Vite, l’installazione di Agostino Iacurci per Cantina Masciarelli

Racconta l'artista: «Ciò che mi affascina è che la vite entra in una specie di letargo, per poi esplodere rigogliosa».

Dopo il successo riscontrato da Dry Days, Tropical Nights durante la Design Week di Milano, in occasione del Fuorisalone 2023, con gli interventi interni e il rivestimento di Torre Treves, opera dell’architetto Arrigo Arrighetti che dovrebbe essere abbattuta per fare spazio a residenze di lusso, Agostino Iacurci torna con un nuovo lavoro. 

Concepito per l’ultima edizione di Masciarelli Art Project, si intitola Vite e consiste in una scultura in ferro e acciaio smaltato, alta 2 metri e 70 e larga circa 1 metro, collocata innanzi alle fila di vigne del Castello di Semivicoli. L’opera è nata durante la residenza di 4 giorni svoltasi nel mese di febbraio, frutto degli incontri con Miriam Lee MasciarelliMarina Cvetic, matrone della Cantina. I loro racconti riguardanti la storia familiare e le riflessioni sull’incredibile resilienza della vite – in grado di sopravvivere, nonostante il devastante flagello del parassita americano Fillossera nell’Ottocento – sono stati il concime fertile per l’ideazione e la gestazione dell’opera. «Ciò che mi affascina è che la vite entra in una specie di letargo, è come dormiente, per poi esplodere rigogliosa». 

Agostino Iacurci, Vite, photo Barbarossa

L’ART PROJECT DI MASCIARELLI 

Masciarelli Art Project nasce per celebrare i 40 anni della cantina. Per la prima edizione del 2021, Job Smeet conThe Harvest ha applicato dei pannelli con una lettura in chiave metaforica del luogo – usando come elementi il cinghiale, la rosa e la croce – direttamente sulla facciata; per l’edizione successiva, Marcantonio ha concepito un intervento diffuso, spargendo e nascondendo delle piccole api negli angoli e interstizi del castello seicentesco. Per il terzo Masciarelli Art Project, Iacurci ha pensato di realizzare un’opera scultorea outdoor, nel fulcro della residenza di Semivicoli, a guardia delle vigne.

A partire dall’installazione, è stata poi ideata l’etichetta limited edition per la Riserva 2018 del Villa Gemma che nasce da uve 100% Montepulciano. Si suggeriscono abbinamenti gourmet con cioccolato, formaggi stagionati, selvaggina.

DALLE GROTTESCHE ALL’IBRIDO UOMO-VITE

Iacurci è partito dal desiderio di rileggere i temi della produzione e della decorazione muraria. A Roma, con l’esposizione Of my abstract gardening da Ex Elettrofonica aveva indagato il concetto di hortus conclusus e di horti picti, ripreso e ampliato a Berlino con Alien Horti Picti presso la galleria Robert Grunemberg ove il connubio uomo-natura ha generato figure chimeriche. «Lì mi sono ispirato sia all’idea delle piante aliene che hanno attecchito e si sono adattate ad altri luoghi, sia al concetto di alieno quale “straniero”. Io stesso ero un “Alien Authorized to Work”». Affascinato dalle grottesche – in auge durante il periodo manierista, a partire dalla riscoperta della Domus Aurea -, Iacurci ha così portato avanti ibridismi figurativi, sempre più marcati, fondendo il corpo umano con il mondo vegetale. Il legame con la campagna è stato poi decisivo per concepire Vite: «molti componenti della mia famiglia sono stati agricoltori o braccianti agricoli del Foggiano, sono nato a Borgo Segezia. L’opera si è palesata alla mia mente osservando le vigne dall’alto. Ho pensato alle figure antropomorfe nei campi, agli spaventapasseri, ma allo stesso tempo a un amichevole guardiano delle vigne come è stato Giovanni, ricordato con affetto dalla grande famiglia Masciarelli». Il corpo è totemico, 4 dischi dotati di un doppio specchio guardano sia in alto (verso il cielo) che in basso (verso la terra) alludendo alle stagioni e al passaggio del tempo, mentre la base, anch’essa specchiante, raddoppia il profilo del guardiano. Questo ibrido fito-antropomorfo, tra corpo umano e foglia di vite, si veste del paesaggio raccogliendo i suoi frutti e accogliendo il suo cambiamento, simboleggia inoltre l’unione dello sforzo fisico umano con il lavoro della pianta e della terra, parti che cooperano per la rinascita ciclica.

Agostino Iacurci, portrait, photo Barbarossa

INTERVISTA CON L’ARTISTA

Puoi parlarmi del tuo percorso stilistico?
Il mio percorso ha sempre seguito un filo conduttore, il mio linguaggio si è evoluto crescendo ma rimanendo sempre fedele, nelle intenzioni negli anni di creare un repertorio iconografico. I miei cicli pittorici hanno dapprima visto come protagonista la figura umana. Dai murales ho desunto il mio interesse per l’architettura che ho trasferito nel lavoro grafico, nei dipinti e nelle installazioni.  Mi preme il discorso, legato all’identità italiana, di artigianalità e artisticità che si mescolano, la pre-autorialità dei dipinti murari di Pompei che gli storici stanno cercando di assegnare a singole entità artistiche.

Se dovessi pensare a un murales da legare al tuo lavoro per Masciarelli?
C’è uno scambio osmotico tra le esperienze che faccio. In Abruzzo due anni fa ho realizzato un murale per Borgo Universo, un progetto nel comune di Aielli. Cardi 1571-2020 omaggiava la pianta autoctona del cardo e andava a inserire un ulteriore varco tra la porta d’ingresso cinquecentesca e un altro portale moderno.Per la decorazione, ho usato il rosso e il blu richiamando la Coperta Taranta nelle tonalità delle grafiche, che rispondono al codice tradizionale dell’artigianato locale.

Come hai concepito l’etichetta per la Riserva Villa Gemma partendo dall’installazione Vite?
L’etichetta riprende la scultura, duplicandola verticalmente. Ho inserito la luna come elemento espressivo del paesaggio, del cielo notturno. È una mezzaluna perché è più un’icona, un archetipo, esattamente come la disegnerebbe un bambino. Le fasi lunari hanno influenzato storicamente la produzione del vino, ad esempio ricordo che i miei nonni osservavano la luna per decidere quando compiere il travaso o altre operazioni. Ho scelto il rosso e il viola perché rimandando alla cromia e ai riflessi del vino Villa Gemma.

Qual è il tuo prossimo progetto espositivo?
In autunno aprirà una mia personale presso la Pacific Design Center Gallery, West Hollywood, Los Angeles. Una mostra di dipinti di grande formato intitolata Ciclorama che vedrà prospettarsi paesaggi con palme, ispirati ai Panorama, antenati ottocenteschi del cinema.

Masciarelli Art Project, Limited Art Edition Montepulciano D’Abruzzo Riserva Villa Gemma 2018 by Agostino Iacurci. Photo Barbarossa

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