Si è spento a Parigi Milan Kundera, romanziere e saggista ceco

L'insostenibile leggerezza dell’essere è il suo capolavoro, se ne va uno dei grandi della letteratura, che non amava apparire in pubblico

Si è spento a Parigi all’età di 94 anni Milan Kundera, romanziere e saggista ceco. Autore di romanzi che hanno cambiato la letteratura del Novecento, a partire da L’insostenibile leggerezza dell’essere, capolavoro presente sui banchi di ogni scuola.

Non amava apparire in pubblico, difatti, la sua ultima presenza in pubblico risale al 1984, quando fu ospite di Bernard Pivot, conduttore e critico letterario di Apostrophes” all’epoca il programma culturale più seguito della televisione francese.

Nato a Brno il 1º aprile 1929, era figlio di un pianista. Amava la musica e da giovane si era persino cimentato nel jazz. Nel 1948, ancora studente, s’iscrisse al Partito Comunista da cui fu espulso per le sue idee “non conformi”. Una volta riammesso, divenne un punto di riferimento dei dibattiti politici di quegli anni. Fu prima poeta e autore di prosa, ma il successo arrivò con i primi romanzi, proibiti per molto tempo in Cecoslovacchia. Soltanto nel 2006 “L’insostenibile leggerezza dell’essere” fu pubblicato nel suo paese natale.

Il suo primo romanzo, Lo scherzo, era uscito nel 1967 e conteneva un’amara ricostruzione della realtà cecoslovacca del secondo dopoguerra. Kundera si schierò nella sua vita a favore della Primavera di Praga e fu cacciato nuovamente dal Partito nel ’70. Nei successivi romanzi, soprattutto in quelli del periodo francese, Kundera sviluppò un proprio stile personale, quello del “romanzo-saggio”, alternando cioè elementi tipicamente narrativi a vere e proprie parentesi saggistiche.

Del 1984 il suo bestseller: L’insostenibile leggerezza dell’essere, divenuto anche film, citato in canzoni, opere scientifiche e letterari. Un capolavoro di introspezione psicologica, dentro un contesto politico tanto da non essere pubblicato in patria fino al 2006. Ambientato a Praga negli anni intorno al 1968, racconta la vita degli artisti (suo padre era un pianista e la musica è sempre stata un’influenza nella sua opera) e degli intellettuali cecoslovacchi. Sono quattro i personaggi principali la cui vita viene raccontata fino alla fine.

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