
La scrittrice ucraina Victoria Amelina è morta in seguito alle ferite riportate nel bombardamento russo della pizzeria Ria Pizza di Kramatorsk lo scorso 27 giugno. Non ce l’ha fatta. Aveva 37 anni ed era una delle voci ucraine più presenti all’estero e note a livello internazionale.
Al momento dell’attacco si trovava in pizzeria insieme allo scrittore colombiano, Hector Abald, all’ex Alto commissario per la pace della presidenza colombiana e a un’altra giornalista, quando è stata ferita durante un raid russo.
In uno spaccato di vita normale nella folle nebbia del conflitto, è stata colpita insieme a civili e famiglie. L’attacco è uno dei più violenti messi a segno dalle truppe di Mosca contro i civili ucraini, in una città nell’oblast di Donetsk, che era già stata duramente colpita oltre un anno fa da un missile che davanti alla stazione dei treni lasciò in terra 63 morti, centrati da bombe a grappolo piovuti dal razzo esploso. Ma se in quell’occasione la stazione poteva essere sede di movimenti di militari, la pizzeria è stata invece bombardata alla 19.30, quando era affollata solo di famiglie di civili con bambini.
Nata a Leopoli, aveva iniziato dall’anno scorso a documentare l’invasione delle forze russe e a lavorare con i bambini vicino alle zone del fronte. Era anche una poetessa alla quale si deve la fondazione di due festival letterari a Nju Jork e a Kramatorsk, nel Donbass.
Lo scorso settembre, Amelina era andata nel villaggio liberato di Kapytolivka, nell’oblast di Kharkiv, e aveva trovato il diario del suo collega, l’autore di libri per bambini, Volodymyr Vakulenko, insieme a suo padre. Vakulenko aveva seppellito il diario sotto un ciliegio nel suo cortile, prima di essere rapito e ucciso dalle forze russe. Il diario è ora conservato nel Museo letterario di Kharkiv. La casa editrice Vivat ha successivamente pubblicato un’edizione cartacea del diario e alcune delle poesie dell’autore.
Amelina stava lavorando al completamento del suo primo libro di saggistica in inglese, War and Justice Diary: Looking at Women Looking at War, un racconto sulle donne che documentano i crimini di guerra russi e vivono la guerra. Aveva vinto il Joseph Conrad Literature Prize per le sue opere in prosa, tra cui i romanzi Dom’s Dream Kingdom e Fall Syndrome, ed era stata finalista dell’European Union Prize for Literature.