Il volto dell’Italia si prepara a cambiare e una nuova stagione museale si va delineando all’orizzonte. Il ministero della Cultura ha indetto infatti il bando per la selezione pubblica dei nuovi direttori dei musei statali italiani, quelli diventati autonomi secondo la riforma Franceschini.
Dopo il doppio mandato di Dario Franceschini si riparte con il nuovo corso del Ministero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano e con le uscite dei superdirettori di alcuni dei musei più prestigiosi di Italia e dei siti archeologici dotati di autonomia speciale scientifica, finanziaria, organizzativa e contabile.
I primi musei interessati al cambio del vertice sono dieci: quattro risultano di prima fascia, cioè con i direttori nominati direttamente dal Ministro: Pinacoteca di Brera (Milano), Museo e Real Bosco di Capodimonte (Napoli), Gallerie degli Uffizi (Firenze) e Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (Roma); altri sei sono invece di seconda fascia (i direttori li nomina il Direttore generale dei Musei del MiC) e sono: Gallerie Estensi (Modena), Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Gallerie Nazionali di Arte Antica (Roma), Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Galleria Nazionale dell’Umbria (Perugia), Museo Nazionale d’Abruzzo (L’Aquila).
I loro direttori uscenti non potranno candidarsi per la stessa sede ma solo in sedi diverse da quelle gestite finora.
Ovviamente impazza già il toto-direttore e gli Uffizi rappresentano già il museo più desiderato dei candidati-dirigenti. Tra coloro che hanno già ammesso di volerci provare ci sono già l’attuale Direttore del Polo Regionale della Toscana, Stefano Casciu, così come il Direttore del Museo Novecento di Firenze, Sergio Risaliti; in lizza però ci sono anche Paolo Giulierini, dall’Archeologico di Napoli e Marco Pierini, che ha diretto con soddisfazione la Galleria Nazionale dell’Umbria.
I candidati saranno valutati da una commissione di esperti, che sarà istituita entro il 21 luglio 2023, e che sarà composta da cinque membri (che espleteranno il loro incarico gratuitamente, salvo rimborsi spese effettivamente sostenute e documentate), scelti tra professori universitari ordinari in materie giuridiche (di cui uno con funzioni di presidente), professori universitari in materie attinenti al settore del patrimonio culturale, dirigenti generali o equiparati, anche a riposo, del Ministero della cultura o di altre pubbliche amministrazioni, esperti di economia ed organizzazione aziendale. Ai fini dell’accertamento della conoscenza della lingua inglese, alla commissione è aggregato un membro esperto di lingua, limitatamente alla fase per la quale è disposta l’integrazione.
Potranno candidarsi anche figure da altri paesi membri dell’Unione Europea entro le 12 (ora italiana) del giorno 14 luglio 2023 sul sito cultura.gov.it/bandointernazionalemusei. Proprio tre delle principali istituzioni che attendono il nuovo direttore sono state guidate negli ultimi otto anni da direttori internazionali: Eike Schmidt agli Uffizi, James Bradburne a Brera e Sylvain Bellenger a Capodimonte.
Si smarca così la questione dibattuta nei mesi passati riferita alla possibile partecipazione di concorrenti dall’estero. In un primo momento sembrava che i concorsi per le nuove cariche dirigenziali dei musei autonomi dovessero essere riservati solo agli italiani. In particolare, il Sottosegretario Vittorio Sgarbi aveva affermato «Per il prossimo bando penseremo a commissioni i cui membri siano più legati al territorio. Pensiamo a ex soprintendenti o a figure analoghe che conoscano più da vicino le esigenze delle realtà per cui si cerca un direttore».
Affermazioni in un certo senso smentite dal ministro Sangiuliano che, intervenendo sul tema, aveva ribadito di non avere “pregiudizi” nei confronti dei direttori stranieri ma che “non deve diventare un provincialismo al contrario”.
La retribuzione annua lorda per i direttori di prima fascia è di 149.126,79 euro, più eventuale retribuzione di risultato, dipendente dalla valutazione annuale del direttore e dall’ammontare del fondo disponibile, per un importo fino a un massimo di euro 40.000,00. La retribuzione annua lorda per i direttori di seconda fascia è invece di 83.369,02 euro, più eventuale retribuzione di risultato, dipendente dalla valutazione annuale del direttore e dall’ammontare del fondo disponibile, per un importo fino a un massimo di euro 20.000,00.