A seguito della comunicazione del governo di proclamare il lutto nazionale nel giorno dei funerali di Silvio Berlusconi, lo storico dell’arte e rettore dell’’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari annuncia attraverso una mail diretta alla comunità universitaria che non ci sarà nessuna bandiera a mezz’asta nel suo ateneo.

“Voglio assumermi la responsabilità di una scelta – ha spiegato Montanari – evidentemente controcorrente. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato” Berlusconi, “è oggi un dovere civile”.
Il protocollo del lutto nazionale prevede infatti le bandiere a mezz’asta sulle facciate di tutti gli edifici pubblici. Una presa di posizione, ribadita anche sui social, molto dura, che Montanari accompagna con una foto di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri.
«Ognuno – spiega ancora Montanari – obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università».

Parole che hanno già suscitato polemica. Tra i più critici Francesco Michelotti, deputato di Fratelli d’Italia, che ha chiesto a Montanari di fare un passo indietro dalla carica che ricopre.
Montanari, che non è la prima volta che si trova al centro di polemiche, a febbraio del 2022 era stato da molti contestato per aver organizzato nella giornata dedicata ai massacri delle Foibe un convegno da lui stesso presieduto, dal titolo “Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del Ricordo”, mettendo in evidenza la posizione dell’istituzione universitaria: «L’università non si schiera politicamente, l’università in generale e questa università in particolare. L’antifascismo non è una posizione politica, è una premessa istituzionale e costituzionale non negoziabile».