Vaffa Moretti, viva Stalin: con una sbombolettata il regista è stroncato davanti al Nuovo Sacher

A Trastevere è apparsa una scritta con spray rosso in cui viene criticato Il Sol dell'avvenire, proiettato al cinema in questi giorni

«Ma vaffa… Nanni Moretti viva Stalin», e poi una falce e martello. Si tratta di una scritta in spray rosso comparsa sul muretto esterno del cinema Nuovo Sacher, a Trastevere, che in questi giorni sta proiettando proprio il film «Il Sol dell’avvenire», che era in concorso al Festival di Cannes, in cui il regista torna ai fatti del ’56 criticando apertamente l’ex dittatore sovietico.

La storia del lungometraggio è quella di un regista affermato, in crisi, Giovanni che deve girare un film con la moglie produttrice (Margherita Buy) sulla reazione di due militanti comunisti italiani (Silvio Orlando e Barbora Bobulova) ai carri armati sovietici a Budapest nel 1956. Giovanni è in crisi da tanti punti di vista: è un marito che non coglie l’insoddisfazione della moglie che da tempo vuole lasciarlo, un padre spiazzato dalle scelte sentimentali della figlia e un uomo egocentrico che è intrappolato in rituali e ossessioni tutte sue, un regista insofferente nei confronti dello spirito dei tempi, compreso il modo di fare un certo cinema da piattaforma, tutto violenza e algoritmo.

Nel film ci sono scene memorabili che entrano nell’immaginario morettiano all’istante, come quella in cui Giovanni interrompe una scena stereotipata di omicidio del film che sta producendo la moglie e chiama, letteralmente, Renzo Piano, Corrado Augias, Chiara Valerio e Martin Scorsese a riflettere sulla violenza gratuita nel cinema. O quella in cui, all’appuntamento con un gruppo di dirigenti di Netflix, asfalta la logica dell’algoritmo che decide a che minuto deve esserci il colpo di scena.

Il Sol dell’Avvenire sta raccogliendo molte critiche, anche negative, tra cui quella del critico Peter Bradshow del The Guardian che ha stroncato la pellicola senza mezzi termini: “C’è un sacco di superficiale circo sub-Fellini e un molto più stizzoso e ridondante borbottio da parte di Giovanni sullo stato del business del cinema oggi. Tutto è pesante e noioso: la non commedia, il surrogato del pathos, l’anti-dramma”. E a quanto pare anche nel quartiere trasteverino qualcuno ha avuto da ridire. Anche se molto stupidamente con una scritta che non aggiunge nulla al dibattito cinematografico…