Luce e ombra sono le protagoniste indiscusse del progetto di Chiara Dynys allestito al Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto fino al 27 agosto 2023.
Chiara Dynys. L’ombra della luce è infatti il titolo della mostra curata da Daniela Ferrari che ruota intorno allo spazio creato dalla luce e che si snoda nelle zone meno convenzionali del museo, quali la piazza e il foyer.
La scultura Gold Shell, come una soglia magica, accoglie nella piazza del museo i visitatori: una grande struttura di metallo lucente, che disegna nell’aria la forma simbolo tipica del linguaggio dell’artista e dà consistenza all’idea dell’andare oltre e del passaggio, un tema cruciale nella sua poetica. La metafora dell’attraversamento è il filo conduttore del lavoro, una sfida, il coraggio nell’andare oltre, un nuovo inizio.

All’interno del foyer e in collaborazione con BUILDING, le sette Giuseppe’s Door, il cui titolo è un omaggio a Giuseppe Panza di Biumo che dagli anni Duemila ha incluso un’installazione di luce dell’artista nella sua collezione. Realizzate in fusione di vetro Murano, le opere si rifanno al modello concepito dall’artista nel 1992 ai tempi della mostra al Museo di Saint-Etienne: un caleidoscopio di luci che si riflettono sulle sculture generando significati emozionali sempre nuovi.
Dalla luce evocata dalla grande porta che si staglia in piazza e dalle sculture piccole, si passa agli Enlightening Books, libri illuminanti, esposti sempre nel foyer del museo: libri di vetro sabbiato e dipinto a mano, simbolo di quanto il sapere chiarisca la nostra visione del mondo. Come accade nella vita reale, tra tutti i libri possibili, solo alcuni sono illuminati e riescono a rischiarare il nostro cammino esistenziale.
Un legame a doppio filo quello di Chiara Dynys con il Mart. Con Giotto Behind the Mirror, installazione site specific ispirata alla perfezione del grande Maestro, l’artista è stata inclusa fra i protagonisti della mostra “Giotto e il Novecento”, a cura di Alessandra Tiddia. L’opera, in cristallo ultralight, si rifà alla magica e assoluta capacità di sintesi di Giotto che supera gli schemi bizantini, anticipando i valori dell’umanesimo. Al centro il tema del riflesso: una sorta di “trappola visiva” che inibisce la piena visione di quello che in realtà si dovrebbe vedere.


Inoltre, già nel 2011, l’artista ha collaborato con la prestigiosa istituzione museale realizzando l’installazione Memoria e Oblio, tutt’ora allestita negli spazi esterni del Mart e che, nella disposizione circolare di grandi lettere in acciaio, evoca la capacità umana di ricordare e di dimenticare senza soluzione di continuità.
Infine, tornando alla mostra Chiara Dynys. L’ombra della luce l’artista si propone di indagare l’ambiente con cui l’opera entra in contatto, superando le superfici materiche, trasformando la luce stessa in elemento poetico fondante e instaurando un rapporto con lo spettatore di costruzione di significato reciproca.