Si è tenuta il 4 aprile la preview della mostra Ipotesi Metaverso, curata da Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, e realizzata da Poema SpA.
Nell’ottocentesca cornice di Palazzo Cipolla, in via del Corso a Roma, l’esposizione fornisce una serie di visioni su un tema di grande attualità, accogliendo altalene immersive, visori di realtà virtuale, intelligenza artificiale, sculture blockchain e suoni generativi accanto a quadri celebri della tradizione pittorica e scultorica. L’operazione è ancora una volta frutto dell’intuizione e della visione del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, che ha dato vita nel 1999 allo spazio espositivo di Palazzo Cipolla, curandone personalmente la programmazione e spaziando dall’arte antica all’arte contemporanea.
«Sono profondamente convinto – ha affermato Emanuele durante la presentazione alla stampa – che l’arte sia l’unico strumento per migliorare la qualità della vita degli esseri umani. L’arte è una continua evoluzione dell’animo e della mente dell’artista e, contrariamente alle tesi negazioniste che vedono il prevalere della macchina sulla creatività, sono convinto che la cultura sia unico strumento per combattere le barriere sociali, e in prospettiva etniche e religiose».



Una prospettiva positiva sul Metaverso caratterizza quindi l’esposizione, che offre allo spettatore un viaggio fisico e mentale per immergersi all’interno di mondi e visioni attraverso la pittura, la scultura, l’arte digitale, la danza, la poesia, la musica, fino all’intelligenza artificiale, addentrandosi nella mente dei creatori di mondi dal Barocco ad oggi.

Ogni opera digitale è pensata come un progetto site-specific, legato allo spazio del Palazzo e in armonia con il resto del percorso espositivo, all’interno del quale sono definite regole e spazi sempre diversi: un’altalena speciale dà al visitatore la sensazione di tuffarsi in un mondo parallelo, immagini digitali prendono improvvisamente corpo nella realtà fisica, un’opera immersiva ci trasporta nella “filosofia digitale zen” mentre una performance sonora crea un’esperienza di moltiplicazione sensoriale. Ad accompagnare per mano il visitatore anche poesie generative e sculture interamente costruite sulla tecnologia blockchain e opere interattive che uniscono scienze biologiche e tecnologie digitali con la creazione di una “seconda natura”.
«La mostra – afferma Simongini, che insieme a Tabacchi ha curato la selezione degli artisti – è una palestra per il futuro, che ci stimola a sviluppare un senso critico. Quelle esposte sono tutte ipotesi, come annunciato dal titolo, e molto spesso sono gli stessi artisti ad avere visioni critiche sull’argomento. Ogni rivoluzione del passato è accompagnata da un contenuto filosofico. Credo che oggi manchi una filosofia che permetta una coesistenza armonica tra le due dimensioni».
L’intenzione di questo percorso è infatti in primo luogo quella di proporre un dialogo fluido di convivenza tra il fisico e il virtuale, abbattendo la distinzione tra mostre digitali e mostre tradizionali.

Ipotesi Metaverso vede infatti un accostamento nelle sale di opere storiche di Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, De Pistoris, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Victor Vasarely, Ugo Nespolo, Giulio Paolini, Giuseppe Fiducia, Pier Augusto Breccia, Alfredo Zelli, Cesar Santos, e i lavori di alcuni tra gli artisti digitali più innovativi e dirompenti della scena contemporanea italiana e internazionale: Robert Alice, Refik Anadol, Alex Braga, Joshua Chaplin, Sofia Crespo e/and Feileacan McCormick, Damjanski, Primavera De Filippi, fuse*, Fabio Giampietro con/with Paolo Di Giacomo, Krista Kim, Mario Klingemann, Pak, Joe Pease, Federico Solmi, Sasha Stiles, Pinar Yoldas. L’esperienza fisica, materiale, entra così in cortocircuito con quella digitale e immersiva, stimolando il visitatore a interrogarsi sulle modalità percettive di oggi e del futuro.
Dichiara il Prof. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro: «La tecnologia digitale, portando il futuro nel presente, sta cambiando il modo di vedere la realtà, intervenendo in modo incisivo nel nostro vivere quotidiano. Anche l’arte si è uniformata a questa coesistenza tra passato, presente e futuro, e una delle ultime mostre da me realizzate a Palazzo Cipolla in ordine di tempo, quella di Quayola, ne è la dimostrazione. La mostra che presentiamo permette di coniugare, attraverso il dialogo tra 32 artisti storici e contemporanei provenienti da tutto il mondo, la tradizione, che rimane un punto di riferimento imprescindibile, con il nuovo che avanza, con il mondo digitale, mediante l’apporto delle nuove tecnologie, le quali costituiscono una rivoluzione anche nella maniera di manifestare il sentimento che è da sempre alla base di ogni opera d’arte, in qualsiasi epoca».
I curatori Simongini e Tabacchi ribadiscono la singolarità di questo progetto che porta a un binario di coincidenza tra dimensione fisica e virtuale creando soluzioni di continuità e dialogo innovativi e fuori dagli sviluppi attualmente più diffusi sul tema: «Al fine di sottolineare che l’ipotetico Metaverso, nuova dimensione ipertecnologica, si debba aggiungere alla vita reale senza sostituirla, quadri e sculture di artisti che hanno creato “mondi” alternativi coesistono con opere immersive, per proporre al visitatore, spesso chiamato in causa come “attore” della mostra, un rapporto equilibrato, anche se talvolta spiazzante, fra fisico e digitale. Una sorta di “laboratorio per il futuro”, con l’intento di offrire al visitatore un’esperienza che si suppone essere, per certi aspetti, simile a quella degli anni a venire, nella coesistenza di contemplazione ed immersione, percezione quasi simultanea del materiale e dell’immateriale, fra stabilità e fluttuazione».
Il catalogo della mostra è edito da DRAGO.















Ipotesi Metaverso
a cura di Gabriele Simongini e Serena Tabacchi
promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale
realizzata da Poema SpA
5 aprile – 23 luglio 2023
Palazzo Cipolla – via del Corso, Roma