Muraless, l’hotel che mette la street art al centro del mecenatismo 2.0 veronese

Muraless rappresenta un unicum per la proposta più ampia al momento conosciuta di interventi di street artist all’interno di un Hotel. Cosa vuol dire oggi essere mecenati della cultura e quali vantaggi può portare nel mondo dell’impresa?

Installazioni, opere d’arte uniche, sculture. Quella degli Art Hotel è una tendenza in gran fermento. Dimentichiamo le camere asettiche e gli ambienti tutti uguali. Oggi il soggiorno in hotel si vive a passo d’arte. Non mancano però i player che nel settore alberghiero stanno muovendo le proprie pedine sulla scacchiera del mercato in maniera anticonformistica. Ed è questo il caso di Muraless, struttura situata a poca distanza da Verona, più precisamente a Castel D’Azzano.

La facciata realizzata da Mr.Brainwash

Si parla oggi di Industria 4.0 per definire un momento in cui il mondo produttivo deve rispondere a sfide e contesti mutati rispetto il recente passato. L’obiettivo del presente è trovare gli strumenti per affrontare adeguatamente il mercato globale, governandolo e facendolo diventare un’opportunità per le nostre aziende e il nostro tessuto sociale. In questo orizzonte, l’incontro tra enti culturali e produttivi è oggi più che mai necessario. Ecco perché, oltre che di Industria 4.0, occorre parlare di Mecenatismo 2.0. Con questa terminologia si definisce un’assioma: Il contesto degli artisti è l’avanguardia, che dipende da un’immensa sensibilità verso il passato, il presente e, soprattutto, il futuro. Gli artisti catturano le tracce più sottili dell’esistenza trasformando moti a noi impercettibili in grandi rivelazioni, utili alla comprensione del mondo che verrà. Commenta in questo modo il principale promotore del progetto, l’imprenditore veneto Gian Maria Villa:« La valenza sociale ricercata è stata quella di creare uno spazio di coesione e benessere condiviso, con l’inclusione dei migliori street artist italiani. Coordinati con sapienza da Chiara Canali e Chill Surrealism, hanno lavorato in team per portare a termine un progetto unitario e unico nel suo genere. Il valore culturale e sociale di Muraless Art Hotel è insito nel progetto stesso. Saremo un polo di sviluppo per eventi culturali, per meeting di aziende che utilizzano lo strumento dell’arte come veicolo per messaggi importanti, daremo spazio alle Accademie per visite guidate, coordinando la nostra attività con le necessità degli ospiti della struttura, dedicando spazi ad hoc, per una serena convivenza e una nuova esperienza».

L’attivazione del territorio attraverso la sponsorizzazione di attività artistiche garantisce la generazione di un nuovo e positivo impatto sociale e anche in questo caso infatti, Muraless si propone sul mercato come motore trainante delle altre attività commerciali già presenti nella stessa area. Inoltre, l’apertura internazionale del progetto, che si pone comunque l’obiettivo di celebrare l’italianità e le eccellenze nostrane in ogni settore, è dimostrata dalla facciata che accoglie i clienti della struttura: monumentale e impossibile da non notare è la facciata principale dell’edificio, concepita e realizzata da Mr. Brainwash, tra i più rilevanti e riconosciuti nomi della attuale scena mondiale della street art. Una collaborazione resa possibile grazie alla galleria Deodato.

Chiara Canali, curatrice del progetto artistico, ha portato avanti una lunga ricerca sulla dimensione urbana dell’arte e la street art è ormai da anni oggetto di interesse nei suoi studi e nella sua attività di curatela. Muraless è una cornice ma dei limiti non vuole effettivamente tenere conto e la curatrice spiega perché : «Il nome dell’hotel Muraless è già di per sé un gioco di parole tra il termine spagnolo “murales” che indica, in generale, una pittura realizzata o applicata su una parete, e la fusione dei sostantivi “mura-less” (senza muri) che abbraccia la volontà di abbattere le barriere e i confini della visione, per offrire interpretazioni inedite dello spazio e riflessioni a tutto tondo sulle forme espressive d’oggi. – continua Chiara Canali – L’introduzione di questi nuovi linguaggi visuali all’interno di un hotel spinge a de istituzionalizzare e rendere democratica l’esperienza artistica e la sua fruizione, in uno spazio informale e confortevole, che si offra nella durata di una esperienza multisensoriale piuttosto che nelle forme del “mordi e fuggi” di un percorso espositivo».

Info: www.muralessarthotel.com

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