Preghiere di vetro, fantasie di cristallo. I dipinti di Ballarin tra sacro e soprannaturale

A Bistrita, un connubio tra fede e fantasia, desiderio di soprannaturale e storie che raccontano l'umano in tutte le sue declinazioni

I quadri di Luigi Ballarin e i racconti di Mauro Neri. Un dialogo che continua a spostarsi in Romania, da Oradea a Bistrita, nel Complesso Museale Bistrița- Năsăud. Preghiere di vetro – Fantasie di cristallo è il titolo della mostra che apre al pubblico il 7 marzo fino al 10 aprile 2023.
Un connubio tra fede e fantasia, desiderio di soprannaturale e storie che raccontano l’umano in tutte le sue declinazioni. I dipinti di Ballarin trovano ispirazione letteraria nelle leggende trentine e rumene raccolte e riscritte dallo scrittore Neri. Il percorso espositivo si fa contaminazione tra arte figurativa e letteratura popolare che trae spunto dai venditori ambulanti (Klòmeri) della Valle dei Mocheni (Trentino, Italia) che, percorrendo ogni anno a piedi e in inverno la penisola balcanica, nella seconda metà dell’Ottocento vennero in contatto coi contadini della Transilvania che occupavano le giornate rigide dell’inverno per dipingere icone ortodosse su vetro. Questi affascinanti quadretti di religiosità popolare vennero diffusi in tutti i Balcani proprio dai Klòmeri trentini e ancora oggi è possibile trovarne esemplari in case private oppure in collezioni e musei d’arte popolare.

Dopo l’esposizione al Palazzo Vescovile Romano-Cattolico, i 42 quadri si spostano quindi a Bistrița. L’Islam e il Medio Oriente sono il fil rouge di moltissima parte dell’arte di Ballarin che cerca la sintonia, e la trova nella spiritualità e nella preghiera delle masse. È attraverso la sua libera interpretazione che l’idea di Oriente prende forma, elegante e garbata. Realizzati con colori acrilici e smalti su tela, i dipinti offrono un’interpretazione originale delle antichissime storie delle terre tra loro “sorelle”, contenute nel Libralato collegato alla mostra. Esposte anche le ventun icone più piccole, realizzate in stile orientale (20 dipinte con colori acrilici e smalti su tela e una su vetro) che si ritrovano a proprio agio a Bistrița perché ospitati in una zona storica della Transilvania in cui cultura e arte autoctona hanno tradizioni antiche. «I dipinti di Luigi Ballarin – afferma il curatore della mostra Aurel Chiriacsono un esercizio di recupero di sé stesso tramite il bello artistico e dimostrano cosa vuol dire la contaminazione tra l’arte visiva e la scrittura, tra i  colori e le parole, ma anche tra le civiltà dell’Occidente e dell’Oriente allo stesso tempo».

Non è la prima volta che le tele e i colori di Luigi Ballarin si incrociano con le parole e la fantasia di Mauro Neri. Amici da molti anni, nel 2019 i due – veneziano il primo, trentino il secondo – hanno dato vita a una mostra accompagnata da un racconto che ha fatto il giro d’Europa e del Medio Oriente: Anselmo e Meral – Dal Lago di Garda al Mar Nero inseguendo antiche storie, dopo le mostre a Trento e a Cavallino Treporti, nell’ottobre del 2020 un video ha girato per gli Istituti Italiani di Cultura all’Estero di Amman in Giordania, di Istanbul in Turchia, di Bucarest in Romania, di Rabat in Marocco, di Kiev in Ucraina, di Abu Dhabi negli Emirati Arabi e di Tunisi.

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