«La storia è totalmente di fiction ma c’è molto di me in tutti i personaggi. Ognuno dei protagonisti ha caratteristiche che mi appartengono, problemi o situazioni che mi sento vicini, mentre la trama e l’ambientazione sono pura fantasia. La prima idea, che poi si è annidata dentro tutto il resto del grande mondo che compone il libro, era la differenza fra come si affrontano questioni di razzismo e pregiudizio da adolescenti e diverse che lottano insieme per degli ideali e poi ritrovarli – anni dopo che si sono persi di vista – a risolvere traumi seppelliti e cercare percorsi alternativi a quelli prestabiliti dalla loro appartenenza sociale. Infine è arrivata la questione dei colori».


La «questione dei colori» a cui fa riferimento Lucia Biagi è rappresentata dalla tricromia ciano/magenta/giallo che – nel graphic novel The Cyan’s Anthem, scritto e disegnato dalla fumettista e illustratrice pisana per Eris edizioni – rimandano a tre stili di vita e destini già scritti. I protagonisti del volume a fumetti (brossurato, 38 euro), Liv, Roman, Becca, Yari, Emil e Mina si conoscono fin da adolescenti, consapevoli che sussistono delle differenze, ma vanno oltre. Non lasciano che la società decida al posto loro. Quindi il trauma. Il loro mondo che va in frantumi. Traiettorie di vita che si distaccano. E dopo vent’anni si ritrovano insieme, perché il passato, con la sua ferocia, in qualche modo, riemerge sempre. Incalza Biagi (classe 1980): «Avevo lavorato ai miei precedenti libri in bicromia, in questo la scelta dei tre colori non era solo estetica o di atmosfera ma una parte integrante della storia. Ho riflettuto molto su quale dei tre poteva rappresentare meglio la classe sociale più bassa; storicamente, infatti, non esiste un colore che rimanda bene al concetto. Tempo addietro, nei vestiti e nella pittura, tutti i colori erano costosi da ottenere quindi il mio istinto mi ha portato a scegliere il ciano perché più alieno se usato come colore di pelle e capelli. Così mi sembrava più adatto allo scopo di rappresentare la popolazione con più difficoltà ad integrarsi nella società».



Ogni personaggio di The Cyan’s Anthem ha una sua specifica selezione di colori («la mia scelta è stata fatta in base a come volevo che risaltassero o si fondessero nell’ambiente in cui di solito si muovono»). Un lavoro certosino, al pari di tutto quello che c’è stato dietro a questo graphic novel di ampio respiro. Seppur non si è trattato di un impegno full-time. «Ciò sia perché ho una libreria di fumetti in cui lavoro, la Belleville comics a Torino, sia perché per me il processo creativo richiede pause per lasciare decantare le idee. Ci sono sempre momenti, quando scrivo e anche quando disegno, in cui ho bisogno di staccarmi un attimo, lasciar sedimentare il materiale e tornarci a mente fredda. In primis ho scritto la trama, caratterizzato tutti i personaggi, costruito il mondo in cui dovevano muoversi. Ho studiato libri sui colori, letto tanti romanzi e saggi, aspettato di essere sicura di avere tutti i tasselli al posto giusto prima di iniziare a disegnare. Un paio d’anni per raccogliere materiale visivo, preparare storyboard e disegnare tutto e per finire quasi un anno solo per colorare».
Oltre quattro anni di lavoro per un’opera, The Cyan’s Anthem, che è corale nel suo aprirsi al lettore, dove le storie dei protagonisti si intrecciano. «Mentre in Misdirection, uscito nel 2017 sempre per Eris edizioni, avevo una sola protagonista, in questo caso i personaggi principali sono cinque. Ho cercato di dare loro spazio e approfondimento in egual misura. Questo è uno dei motivi per cui il libro è cinque volte il numero di pagine di un fumetto medio, ora che ci penso», circoscrive Biagi.

Sono 480 le pagine che compongono questo graphic novel nel quale ritorna il tema dell’adolescenza, vedi appunto Misdirection («questo argomento è una mia piccola ossessione, che non mi annoierò mai di raccontare. E poi mi diverto molto a scrivere dei finti gialli/thriller per tenere alta l’attenzione ma che in realtà narrano altro») e nei cui personaggi c’è molto della stessa autrice toscana (come illustratrice ha collaborato con vari editori tra cui Feltrinelli kids e Sinnos edizioni, come fumettista con tante realtà indipendenti tra cui La Revue Dessinée Italia). «Becca su tutti – puntualizza – in quanto è quella con lo stile di vita più simile al mio ma caratterialmente è anche quella che più mi assomiglia, amore per i gatti incluso. Yari, adolescente ingestibile, assomiglia molto ad un mio compagno di classe delle superiori. Mina in versione adolescente con tutte le sue insicurezze, potrei essere io come altre mille persone che ho conosciuto in adolescenza».
Info: www.erisedizioni.org