Riccardo Nencini è il nuovo Presidente del Gabinetto di Vieusseux

Dopo le dimissioni di Alba Donati, la prestigiosa istituzione culturale che ha sede a Palazzo Strozzi a Firenze avrà un nuovo presidente

Riccardo Nencini è stato nominato presidente del Gabinetto Vieusseux, la prestigiosa istituzione culturale italiana con sede a Palazzo Strozzi a Firenze, fondato nel 1820 per volere di Giovan Pietro Vieusseux.
Il sindaco Dario Nardella ha accettato le dimissioni della poetessa Alba Donati – in carica dal 2016 – «per motivi legati ai suoi impegni di lavoro e al suo progetto della libreria in Garfagnana», e ringraziandola per il lavoro svolto, precisa: «nessun taglio ai bilanci».
Subito dopo, la nomina del successore Riccardo Nencini: «Già senatore, sottosegretario di Stato, presidente della Commissione cultura al Senato e presidente del Consiglio regionale della Toscana, Nencini – ha ricordato Nardella – ha accumulato un’esperienza istituzionale di indubbio rilievo. È un uomo di cultura, sono sicuro che potrà far bene questo lavoro che è stato ricoperto con grande intelligenza e impegno da Alba Donati. Voglio ringraziare Alba perché oltre a essere una cara amica, è una grande intellettuale che ha diretto con passione la carica di presidente. Colgo l’occasione per dire che non c’è stato alcun taglio al bilancio del Gabinetto, il budget 2022 è lo stesso del 2021».

Riccardo Nencini

L’Ottocento europeo e il Novecento letterario italiano sono i due poli intorno ai quali si muove l’attività dei vari settori del Gabinetto Vieusseux. Fondato nel 1819 dal mercante di origine ginevrina, il Gabinetto scientifico-letterario G. P. Vieusseux nasce come gabinetto di lettura, dove vengono messe a disposizione del pubblico le più importanti riviste d’Europa, in sale aperte alla conversazione e allo scambio di idee. Insieme, viene allestita una biblioteca circolante, presso la quale è possibile prendere in prestito le novità librarie in italiano, in francese, in inglese: Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni lo frequentarono durante i loro soggiorni fiorentini. Nel corso del Novecento, la sua attività è proseguita sotto la guida di letterati illustri come Bonaventura Tecchi, Eugenio Montale e, per circa quarant’anni, Alessandro Bonsanti. Durante la direzione di quest’ultimo, nascono tre nuovi settori: il Laboratorio di restauro, creato per il recupero dei volumi gravemente danneggiati dall’alluvione del 1966, il Centro Romantico, finalizzato allo studio e alla ricerca sulla civiltà ottocentesca e l’Archivio Contemporaneo (Bonsanti), ideato come luogo di conservazione di manoscritti, carteggi e biblioteche private di importanti personalità della cultura novecentesca.
L’Istituto, situato all’interno di Palazzo Strozzi promuove inoltre, nel corso dell’anno, convegni, conferenze e mostre.