«Rome: this is where we all belong, and this is where everything starts».
In occasione dell’iniziativa culturale nazionale, Qatar Creates, Qatar Museums e Maison Valentino hanno presentato al pubblico di Doha, Forever – Valentino, una grande retrospettiva che rende omaggio al fondatore Valentino Garavani, 90 anni da poco compiuti. La mostra – curata da Massimiliano Gioni, direttore artistico del New Museum di New York, e dal critico e autore di moda Alexander Fury, in stretta collaborazione con il Direttore Creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli – è un’esplorazione dei codici Haute Couture della maison e un viaggio per Roma, sede storica di Valentino fin dalla sua fondazione nel 1959, il luogo dove tutto è cominciato e a cui appartiene la sua identità.
Pochi marchi, infatti, hanno stretto un legame con un luogo come quello che Valentino ha allacciato con Roma, coltivando una storia d’amore infinita con la città eterna, dove Valentino Garavani aveva fondato la sua Maison nel 1959, al culmine della Dolce Vita, inaugurando la sua sede centrale nel cuore del centro storico. Nel lavoro del successore, Pierpaolo Piccioli, Roma si propone non tanto come esclusivo emblema di opulenza quanto più come metropoli vibrante, multiculturale – un crogiolo polifonico di comunità e voci che si traducono in un complesso tessuto di spettacoli grandiosi e intimità personali.
Fino al 1° aprile, all’interno degli spazi di M7, il polo dedicato al design e all’innovazione situato nella Msheireb Downtown Doha, la mostra rappresenta una città istantanea, costruita come collage di ambienti ed esperienze in cui le creazioni di Valentino sono esposte in un dialogo con molte delle fonti di ispirazione che hanno stimolato la creatività sia del fondatore Valentino Garavani sia del suo successore Pierpaolo Piccioli. Un’immagine quasi onirica della città di Roma, che guida i visitatori dentro e fuori dai palazzi, piazze e cortili, permettendo al contempo un accesso esclusivo a spazi appartati e intimi come i celebri Atelier Valentino, gli storici archivi della Maison, e i saloni per il fitting nel leggendario quartier generale di Piazza Mignanelli.
Con oltre 200 capi di Haute Couture e outfit di pret-à-porter Valentino – presentati su manichini di La Rosa – accompagnati da accessori e oggetti di moda esposti in una scenografia immersiva, il percorso espositivo intesse una giustapposizione di diverse atmosfere e narrative, componendo una drammaturgia emozionale ispirata al capriccio, una forma d’arte del Settecento che combinava disparate vedute di città e architetture, reinventandole come paesaggi fantastici della mente. Concepita da geni del Barocco come Giovanni Antonio Canaletto e Giovanni Battista Piranesi, l’arte del capriccio ha trasformato meravigliose viste italiane in miraggi incantati, creando molte delle icone e dei miti che ancora influenzano la percezione dell’Italia sia a livello locale sia internazionale. La moda stessa è, naturalmente, composta di capricci – di fantasie, ispirazioni concretizzate, arte, musica, cultura tradotta in stoffe.
Attraverso gli spazi di questa Roma reimmaginata, vengono esplorati i codici di Valentino e le metodologie dell’Alta Moda. I vestiti, che percorrono tutto l’arco di vita della maison, richiamano e al contempo contraddicono l’ambiente circostante: come la città, anch’essi possono essere simultaneamente spettacolari ma intimi, quotidiani ed eccezionali. Più che ricontestualizzate entro le pareti di un museo, qui le creazioni di Valentino evocano il proprio contesto: portando con sé le tracce del luogo di creazione, vengono scoperte all’interno del loro habitat naturale. I capi vengono scelti in base all’istinto e all’emozione, evocando la gioia del colore, la dignità e la grazia dell’architettura romanica, l’amore presente in ogni cucitura – una risonanza emozionale che è la ragione d’essere dell’Alta Moda. Parte della storia della moda, della cultura e di Roma, le creazioni di Valentino sembrano incorporate nell’eredità della maison e del loro luogo di nascita.