Aspettando Bob Dylan, Il MAXXI presenta tre nuove esposizioni tra architettura e arti visive

Tra arte e architettura, il Museo Capitolino inaugura tre nuove esposizioni che accompagneranno il passaggio della presidenza Melandri a quella della nuova guida dell’istituzione votata alle arti del XXI secolo, Alessandro Giuli.

7 dicembre – Il MAXXI è nell’occhio del ciclone. La calma delle ultime giornate, preceduta dalla fase di tensione causata dalla nomina del nuovo Presidente della Fondazione, sembra conservarsi. La programmazione in ogni caso non si arresta: il Museo romano continua con i suoi eventi e non arretra di un passo nella sua capacità di produzione, a cui poche altre istituzioni riescono a stare al passo. Aprono infatti al pubblico tre nuove esposizioni che segnano gli ultimi passi prima del definitivo passaggio di testimone tra vecchia e nuova presidenza, che avrà luogo il 12 dicembre 2022, e prima della grande mostra, in apertura dal 15 dicembre, dedicata alle pitture dell’iconico Bob Dylan.

Tre inaugurazioni in un giorno sono tante ma dimostrano efficacemente la vocazione di un Museo in costante movimento: da oggi sono infatti disponibili al pubblico le esposizioni Architetture fatte ad Arte, a cura di Luca Galofaro con Pippo Ciorra, Laura Felci ed Elena Tinacci, Digital antibodies a cura di Ilaria Bonacossa con Eleonora Farina e Space Popular a cura di Domitilla Dardi.

Nello spazio esterno, l’ExtraMAXXI, alla struttura progettata da Zaha Hadid trova posto Space Popular – search history, disponibile fino al 15 gennaio 2023, in cui Lara Lesmes e Fredrik Hellberg, duo che si incontra sotto il nome di Space Popular, esplorano il lavoro di Aldo Rossi, partendo dal “fatto urbano” e la “città analoga” per realizzare una città virtuale contemporanea. Commenta così il segretario Generale della Fondazione MAXXI, Francesco Spano: «L’extraMAXXI presente il prodotto di una collaborazione storica. Alcantara è uno dei partner più fedeli e affidabile che in questi anni ci hanno accompagnato fin dal 2011. Questa collaborazione è andata bel oltre il connubio finalizzato al sostegno finanziario, ma sempre attenti alla rotta della ricerca artistica del MAXXI». 

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Space Popular, PH Musacchio, courtesy Fondazione MAXXI

Da cinque anni il programma Studio Visit, a cui l’esposizione fa riferimento, invita i progettisti contemporanei a proporre una personale interpretazione dell’opera dei maestri presenti nella Collezione MAXXI Architettura. Per questa edizione, riflettendo sulla recente proliferazione delle cosiddette piattaforme del Metaverso, che mirano a riprodurre i reali modelli di mercato immobiliare attraverso la vendita di terreni virtuali, gli Space Popular propongono un approccio civico all’urbanistica virtuale. 

Durante la conferenza interviene Margherita Guccione, Direttrice del dipartimento architettura del Museo: «Oggi inauguriamo due mostre che prendono avvio dalle nostre collezioni, luoghi straordinari che manifestano sempre di più la loro vitalità. Quest’anno i nostri artisti ospiti hanno pensato di lavorare sull’archivio di Aldo Rossi, traendo questo universo materico che ci apre verso gli spazi virtuali legati alla nostra contemporaneità». Search History propone quindi l’esperienza di muoversi attraverso gli ambienti virtuali dell’Immersive Internet (che è l’unico Metaverso in continua evoluzione e non mappabile) attraverso un omaggio a Rossi. In un movimento continuo, i teli di Alcantara ci immergono in un’architettura morbida e mutevole, il cui moto fluido compone costantemente nuovi paesaggi, guardando oltre il limite fisico del materiale e lasciando intravedere nuove prospettive. Alcantara esalta questa lettura attraverso il superamento dei confini, prestandosi a tagli audaci, stampe uniche e texture complesse.

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PH Musacchio, courtesy Fondazione MAXXI

Architetture a regola d’arte e il nuovo percorso espositivo che prende corpo dagli studi degli archivi di BBPR, di Costantino Dardi, di Vincenzo Monaco, di Amedeo Luccichenti e di Luigi Moretti. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 15 ottobre 2023. L’acquisizione degli archivi d’architettura è una delle principali missioni del Museo MAXXI che ancora una volta si impegna nella restituzione di tesori dal contenuto attuale e ancora tutto da scoprire. Dal restauro e sistemazione dei Musei del Castello Sforzesco a Milano di BBPR alle architetture che accolgono e si integrano con importanti opere d’arte dello Studio Monaco Luccichenti; dagli allestimenti di mostre di Costantino Dardi e il suo lavoro con critici e artisti all’amore per l’arte di Luigi Moretti, conoscitore, appassionato ed esperto, raffinato collezionista e gallerista, oltre che architetto. L’esposizione di progetti, documenti, immagini e carteggi mette così in luce un approccio colto e interdisciplinare ai progetti di architettura, in cui la dimensione personale si interseca con quella professionale. Margherita Guccione commenta così il progetto: «Architetture a regola d’arte rivisita quattro percorsi artistici unici. Francesco Garofalo ci ha accompagnato nel districarci all’interno dei nostri archivi, tesori che hanno davvero tanto ancora da mostrare. Le mostre hanno un filo conduttore: l’intreccio tra arte e architettura che traccia una linea di continuità che da sempre segna l’anima di questo Museo». 

Il tour di inaugurazioni si chiude con la nuova mostra Digital Antibodies, disponibile fino al 26 febbraio 2023, iniziativa che dà l’avvio alla collaborazione tra il Museo romano con il MADMuseo Nazionale dell’Arte Digitale, Milano, polo per eccellenza dell’arte digitale in Italia. Alla guida del percorso espositivo c’è infatti Ilaria Bonacossa, Direttrice del MAD. L’esposizione mostra i lavori di Irene Fenara, InvernoMuto e Danilo Correale che presentano nuove relazioni tra i nostri corpi digitalizzati e la realtà contemporanea. Ilaria Bonacossa: «Grazie al MAXXI per aver dato l’avvio a questo tandem con il MAD. La mostra non vuole essere critica sulla diffusione del digitale nel quotidiano ma anzi far esperire al pubblico il lato più umano degli ultimi strumenti tecnologici attraverso i linguaggi dell’arte».

da sx: Ilaria Bonacossa, Eleonora Farina, Bartolomeo Pietromarchi

Occupando uno spazio altro, quasi invisibile, all’interno della sala espositiva, l’opera video Struggle for Life di Irene Fenara presentata su smartwatch ci invita a riflettere sul meccanismo della sorveglianza contemporanea, sulle sue contraddizioni e sulla libertà individuale con cui può essere arginata. Attraverso un viaggio ritmato, poetico e distopico, in Vers l’Europa deserta, Terra Incognita il duo Invernomuto indaga i modelli di autorappresentazione giovanili condivisi in rete e fisicamente nelle periferie espanse delle metropoli europee. In A Spectacular Miscalculation of Global Asymmetry, Danilo Correale trasforma lo spazio espositivo in un ambiente alienante, una sorta di ufficio di una multinazionale statunitense in cui le opere pittoriche, all’apparenza segni astratti su tela, rappresentano informazioni quantitative e qualitative in una dichiarata antitesi con l’ironia degli screensaver su monitor inattivi. 

Durante la presentazione del progetto interviene anche il direttore MAXXI arte, Bartolomeo Pietromarchi: «Digital Antibodies rappresenta uno dei focus a noi più cari: l’esplorazione dell’arte con le nuove tecnologie. La collaborazione con Ilaria Bonacossa, curatrice della mostra, dimostra l’efficacia di una collaborazione, quella con il MAD di Milano che già si è rivelata fondamentale per gli sviluppi della nostra ricerca». 

PH Musacchio, courtesy Fondazione MAXXI