The Last Soviet Artist. Fondazione Brescia Musei presenta l’arte dissidente dell’artista russa Victoria Lomasko

Arte, geopolitica e attualità si intrecciano nella prima personale in Italia dell’artista dissidente russa che sfida la violenza di Vladimir Putin

L’arte da sempre si fa megafono delle contingenze contemporanee: gli artisti impiegano i loro medium per comunicare un messaggio e non è affatto raro imbattersi, vagando nei pertugi della storia dell’arte, in individui mai piegati dal potere politico costituito, piuttosto invece spinti a manifestare il proprio dissenso con energia e determinazione.
La tradizione della dissidenza viene ancora oggi portata avanti in un panorama geopolitico fragile e incerto dai protagonisti della scena contemporanea mondiale in cui troviamo il nome di Victoria Lomasko.

L’artista, riconosciuta all’estero come una delle più qualificate e talentuse esponenti dell’arte sociale grafica russa, trova l’occasione di emergere nel panorama nostrano attraverso la sua prima personale italiana, proposta dalla Fondazione Brescia Musei e visitabile al Museo Santa Giulia di Brescia a partire dall’11 novembre. The last soviet artist raccoglie un’importante selezione dei lavori di Lomasko, lasciando anche spazio a produzioni site specific capaci di mostrare le qualità di adattamento dell’artista in spazi nuovi e dalle inedite potenzialità.

Victoria Lomasko, Moscow. A Generationak battle, 2021

Presentata nell’ambito del Festival della Pace di Brescia, l’esposizione è il terzo atto della ricerca, curata da Elettra Stamboulis, intrapresa da Fondazione Brescia Musei nel 2019 con la mostra di Zehra Doğan Avremo anche giorni migliori. Opere dalle carceri turche, e proseguita nel 2021 con la personale di Badiucao La Cina non è vicina. Opere di un artista dissidente.
«Victoria Lomasko. The Last Soviet Artist è una mostra che permette di entrare in una geografia nascosta del paese più esteso del mondo, la Russia – dice Elettra Stamboulis, la curatrice – Lomasko è una artista che nel periodo putiniano ha sfidato innanzitutto l’estetica imperante dell’arte contemporanea, ponendosi nel pieno della tradizione realista, anche se con un tratto personalissimo e sintetico, mentre la reazione al passato concluso vedeva la scena rivolgersi esclusivamente a un’arte rarefatta e concettuale».

Victoria Lomasko, Moscow: A Generational Battle, 2021

La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin che l’artista ha disegnato dal vivo con un tratto originale e immediatamente riconoscibile, alle rappresentazioni della “profonda Russia”, quella dei dimenticati e marginali, che da sempre costituiscono i suoi soggetti preferiti.  
Victoria Lomasko commenta: «Penso che un vero artista sia un individuo sensibile che lascia che il mondo parli attraverso di sé. L’artista trasmette il dolore, la speranza e l’amore, ma c’è una cosa che l’artista non deve mai trasmettere: l’odio. Secondo me l’arte non serve per combattere contro qualcosa (non è per niente brava a farlo), ma per offrire qualcosa. Il suo obiettivo principale, soprattutto mentre c’è una guerra in corso, è di mostrare che l’umanità è una e indivisibile».

Victoria Lomasko, from series Garden of Generation, 2020-21

Victoria Lomasko, The last soviet artist
a cura di Elettra Stamboulis
11 novembre – 8 gennaio 2023
Museo Santa Giulia. Via dei Musei, 81 – Brescia

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