La prima edizione di Sites, iniziativa dedicata all’esposizione di opere d’arte nel cuore di Parigi, si svolgerà – dal 20 al 23 ottobre – in quattro luoghi iconici della capitale: ai giardini di Tuileries, al Musée Eugène-Delacroix, a Place Vendôme e nella Chapelle des Petits-Augustins des Beaux-Arts de Paris.

I giardini di Tuileries ospiteranno la prima parte de La Suite de l’Histoire, una mostra di opere di grandi dimensioni di artisti come Nina Beier, Raúl de Nieves, Franz West e Judith Hopf, curata da Annabelle Ténèze, Direttrice del Museo Les Abattoirs. Saranno esposti oltre venti artisti internazionali, le cui opere attrarranno l’interesse, non solo degli appassionati, ma anche di passanti e turisti. L’obbiettivo è quello di promuovere l’architettura ed il patrimonio naturale del luogo. Ogni opera, di dimensioni monumentali, sembra sfidare le regole del mondo dell’arte e della gravità. Il giardino più visitato di Parigi diventa uno stimolo per interrogarsi e riflettere sul nostro rapporti con la bellezza, l’arte e ciò che ci circonda.
Tra i lavori più attesi, innanzitutto, citiamo Gnom-one, two, three, di Grazia Varisco, realizzata nel 1984 in alluminio verniciato, l’opera disorienta la percezione dello spazio da parte dell’osservatore, sconvolgendo gli orizzonti. C’è poi, l’obelisco blu scintillante realizzato in fibra di vetro-resina, vetro colorato, vetro specchiato e armatura in acciaio di Niki de Saint Phalle. Quest’opera nasce nel contesto di una campagna contro la discriminazione da HIV e AIDS nei primi tempi del virus. Obélisque bleu avec fleurs, cristallizza il desiderio dell’artista di integrare le realtà sociopolitiche nella creazione estetica.

Doveroso citare anche Guardians di Nina Beier. L’opera espone delle sculture di leoni di marmo rovesciati, con le fessure degli occhi e le zampe orizzontali riempite di semi di uccelli. Le creature fiere e potenti sono qui rese indifese e passive, mettendo in crisi la nostra concezione di potere e stabilità.

La mostra La Suite de l’Histoire, prosegue nel museo nazionale Eugène-Delacroix. L’opera più nota tra quelle esposte è l’installazione di Thaddeus Mosley, realizzata a partire dal legno, seguendo la forza della materia e il flusso della natura, come dice l’artista “allo stesso modo di un’improvvisazione jazz”.
La terza tappa di Sites è a Place Vendome, dominata dall’installazione monumentale di Alicja Kwade. L’artista attraverso l’opera composta da sfere di pietra e scale di cemento, indaga il ruolo dell’umanità nel mondo, al di là dell’antropocentrismo gerarchico. L’artista stessa ha dichiarato: «Dobbiamo affrontare l’assurdità di essere collocati tutti insieme su un globo rotante che vola nel vuoto».

La quarta, e ultima, tappa è la Chapelle des Petits-Augustins des Beaux-Arts de Paris, dove verrà esposto il solo show di Omer Fast. L’artista con la sua opera crea un ponte tra il presente digitale e il passato storico dell’arte. Il lavoro contemporaneo di Fast è allestito all’interno del convento dei Petits-Augustins del XVII secolo ed entra in dialogo con le sculture del luogo.
La mostra, costruita a partire da stereotipi e archetipi, permette all’artista di romanzare ciò che percepisce del nostro mondo, le sue trasformazioni e conseguenze.
Tutte le info: parisplus.artbasel.com