Era stato venduto da Christie’s per la cifra record di 450 milioni di dollari nel 2017, diventando così l’opera d’arte più costosa di sempre. Il Salvator Mundi – attribuito in maniera non pienamente condivisa a Leonardo da Vinci – sarà esposto in un museo in Arabia Saudita che dovrebbe essere inaugurato nel giro di un paio di anni. Lo ha annunciato lo storico dell’arte britannico Martin Kemp, professore emerito dell’Università di Oxford, tra i maggiori specialisti di Leonardo e al quale si deve la controversa attribuzione del dipinto.

La storia dell’opera è particolarmente turbolenta: apparso e scomparso molte volte nel corso dei secoli, il dipinto fu intercettato la prima volta in un convento di Nantes, poi alla corte londinese di Carlo I, con molte copie a confondere le tracce del capolavoro, peraltro nascosto da numerose interventi di pittura che avevano in parte coperto la versione originale. Dopo essere stato venduto a un consorzio di mercanti d’arte a New Orleans nel 2005 per soli 1.175 dollari, nel 2019 l’opera sarebbe dovuta essere esposta al Louvre di Parigi nell’ambito di una mostra su Leonardo, ma le analisi condotte dal laboratorio tecnico del museo francese evidenziarono che il maestro avrebbe dato solo un piccolo contributo alla fattura del quadro.
Il Salvator Mundi è stato così nascosto alla vista del pubblico dopo la vendita all’asta newyorkese del 2017, fino ad oggi, quando il principe ereditario della corona di Riad, Mohammed Bin Salman, ha annunciato la costruzione, entro il 2024, vicino ad Al Ula del Wadi AlFann, un mastodontico centro culturale che sembra destinato a ospitare l’opera leonardesca.
Nel frattempo, Martin Kemp ha reso noto di essere stato convocato in Arabia Saudita per ispezionare il dipinto su invito del principe ereditario saudita, mentre la curatrice britannica Iwona Blazwick, ex direttrice della Whitechapel Gallery di Londra, sta consigliando il regno su iniziative culturali in qualità di consulente.