Ottobre al Goethe Institut con un ricco programma di eventi, tra videoarte e nuove tecnologie

Il Festival Interazioni dedicato alla videoarte e l'inaugurazione della Settimana della lingua tedesca: la programmazione del Goethe Institut

A partire dal 30 settembre all’8 ottobre, dislocato nelle varie sedi del Goethe Institut di Roma, il Teatro Palladium, la Villetta Social Club, l’Ostudio, e sotto la direzione artistica del coreografo, regista multimediale e performer Salvo Lombardo con la produzione di Chiasma – prende il via il festival multidisciplinare di arti e culture contemporanee Interazioni.
Sette giorni di serrata programmazione provano a interrogare il tempo presente e alcune delle sue emergenze: multiculturalismo, femminismi, inclusività, accessibilità e soprattutto una visione decoloniale applicata agli immaginari contemporanei.
“Il panorama di approcci, linguaggi artistici e posizionamenti del tutto peculiari proposti – spiega il direttore artistico Lombardo –  è la risultante di un complesso campo di forze orientato ad amplificare domande, interrogativi, critiche e problemi del nostro tempo che dalla sfera del linguaggio irrompono in quella del pensiero e dell’azione politica. La proposta di Interazioni Festival prende forma e respira negli interstizi e negli spazi-tra e cerca il suo ossigeno tra le asfittiche egemonie di posture muscolari, di sguardi mascolini, di discorsi universalistici, di letture esaustive, di saperi enciclopedici e di rigidi canoni che informano ostinatamente molte delle narrazioni attuali”. 

In particolare, la serata del 1 ottobre, nell’Auditorium del Goethe Institut, sarà dedicata alla videoarte con Monuments&Flags. Una sorta di festival nel festival, durante la quale si alterneranno le opere degli artisti Isabella Gaffè, Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, Dehors/Audela, Salvo Lombardo e Daniele Spanò, Elena Bellantoni, Filippo Berta, i cui lavori riflettono intorno al concetto di bandiera, intesa tanto come oggetto-simulacro e vessillo di appartenenze, quanto come essenza della retorica del potere stesso.

Enrico Ticconi, Sudario

Prélude di Isabella Gaffè e Salvo Lombardo con la musica di Fabrizio Alviti, ripercorre diverse iconografie che dall’Italia post-unitaria a oggi hanno informato la costruzione di un discorso identitario nazionale. A seguire il duo artistico composto da Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, presenta Sivler Veiledlavoro filmico in cui è centrale l’uso dell’oggetto bandiera per il disegno di una partitura di svelamenti, che evoca una stretta quanto antica fratellanza tra due oggetti tessili, bandiera e sudario. Fake News del regista e artista visivo Daniele Spanò, prova a mettere in luce il rapporto tra immagine e finzione nella contemporaneità, evidenziando come il nazionalismo intrinsecamente accoglie un meccanismo mistificatorio basato sulla narrazione di valori divisivi, privilegiati, razzisti e coloniali. La sequenza delle proiezioni continua con Ahi, caduti del collettivo fondato da Elisa Turco Liveri e Salvatore Insana, Dehors \ Audela. Il lavoro è un frammento di un progetto transmediale realizzato nella città di San Donà di Piave, che individua, grazie a una lunga residenza, alcuni tra gli elementi di maggiore orgoglio identitario e di maggiore persistenza nell’immaginario collettivo locale. 

 Salvo Lombardo e Daniele Spanò, Wasn’t built in a day

Con il video Wasn’t built in a day Salvo Lombardo e Daniele Spanò indagano la rappresentazione del potere e le sue radici che affondano in un classicismo disegnato nei secoli. L’opera attraversa quel sistema di segni che sottendono iconografie, canoni estetici, narrazioni e pseudo genealogie alla base della costruzione dell’identità culturale e nazionale in Italia. Si parla di calcio nel lavoro firmato da Elena Bellantoni dal titolo SokratisL’artista sceglie la maglia del capitano della Nazionale greca Sokratis per un duello a tu per tu con l’Europa a suon di pallonate che prende forma su un muro abbandonato di Atene. In Reproduction (of strangeness and hope) il berlinese Carsten Saeger esplora la storia del busto di Patrice Lumumba (figura simbolica del movimento indipendentista dei paesi africani), eretto nel 1961 a Lipsia come atto di solidarietà e poi rubato nel ’97. Saeger analizza i processi della memoria collettiva e della presenza fisica nello spazio pubblico e delle funzioni cerimoniali dei siti di memoria.
Si intitola, invece, Homo Homini Lupus la video opera presentata dall’artista visivo Filippo Berta, un’allegorica mise en scène che rivendica le ragioni dello stato di natura sullo stato di diritto e che ribalta l’assunto hobbesiano: un branco di lupi che, immersi in un paesaggio quasi lunare, si contendono violentemente non una preda ma la bandiera italiana. L’ultima proiezione di Monuments & Flags porta la firma di Mohamed Abdelkarim, l’opera I Almost Forgot the Roving Body…Let’s Call It the Future è un frammento di un viaggio di emigrazione verso “nord” condotto da un drone, il dialogo con la voce anonima che lo accompagna è lo spunto per riflettere sui conflitti e sul contrasto tra le infrastrutture e le geografie. 

Filippo Berta, Homo Homini Lupus

Al termine del Festival, l’8 ottobre, il Goethe Institut presenterà anche Eselsbruücke, la mostra di Gio Montez e Jos Diegel, inaugurando così ufficialmente La settimana della lingua tedesca a Roma.
Incentrato sul dialogo interculturale e sulle possibilità di comunicazione del reale, l’appuntamento – in collaborazione con l’Ufficio Culturale Ambasciata Germania e il Goethe Institut Rom e con ARTUp e ARTCoefficient main sponsor – nasce volutamente come mostra di transizione e di rottura, sia nei contenuti che nella struttura: la performance inaugurale – presentata da Atelier Montez e dal titolo esercizi pratici per l’espansione dell’universo cerebrale collettivo – si svolgerà sabato 8 ottobre al Goethe Institut, mentre il vernissage si terrà il 10 ottobre al Palazzo Velli Expo. La mostra resterà visitabile dal 10 al 17 ottobre, per poi diventare fruibile online sul sito di Atelier Montez. Tutte le opere esposte saranno tokenizzate da Artup srl in un’edizione sperimentale di NFT phygital, per cui sarà possibile acquistare e trasferire digitalmente la proprietà delle opere grazie ai certificati digitali emessi da ARTup.

Tutte le info sul programma del Goethe Institut qui: www.goethe.de
Info sulla mostra di Atelier Montez: montez.it