Torna a Conversano il dipinto di Artemisia Gentileschi che stava per essere venduto all’asta in Austria

La Caritas Romana di Gentileschi è stata vittima di una truffa. I due indagati avevano trasportato illegalmente l'opera dal confine italiano

Un’opera di Artemisia Gentileschi salvata da una truffa. La Caritas Romana, opera del 1643 della pittrice aveva oltrepassato il confine italiano e stava per essere venduta all’asta a Vienna, come era accaduto a un altro quadro della stessa artista, aggiudicato pochi mesi fa a un collezionista per 1,8 milioni. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bari, però, sono arrivati prima che il dipinto venisse venduto e lo hanno sequestrato e riportato in Italia, a Bari, da dove tornerà nella sua casa d’origine, il castello Marchione di Conversano.

I due indagati, sono gli stessi che, secondo quanto riferiscono gli inquirenti, avrebbero omesso di dichiarare all’Ufficio esportazione del ministero della Cultura di Genova, il legame tra l’opera e il Castello di Conversano in cui era conservato.

© Carabinieri – Il dipinto “Caritas romana” della pittrice caravaggesca Artemisia Gentileschi 

Il dipinto fa parte della grande collezione d’arte del conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona (1600 – 1665), che lo aveva commissionato alla pittrice romana intorno alla metà del Seicento.

Per riuscire a fare uscire il quadro dal territorio italiano, i proprietari avevano dichiarato che l’autore non fosse Artemisia Gentileschi (e dichiarando quindi un valore economico inferiore a quello reale). In tal modo avevano ottenuto un attestato di libera circolazione da parte della competente Commissione consultiva, che era stata tratta in errore.

La Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Bari procederà ora ai riscontri di carattere tecnico sulla tela, in sinergia con gli istituti specialistici ministeriali. È stato richiesto incidente probatorio.