Devolved Parliament

Qualche considerazione sull'attuale momento storico, dal cambiamento climatico alla crisi di governo in Italia

courtesy immagine Daniele Tozzi

Una rubrica (p)artecipattiva che racconta di arte, artisti e sostenibilità 

Albert Einstein diceva “L’uomo ha inventato la bomba atomica ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi”.
Siamo veramente dei geni, se consideriamo l’attuale momento storico.
Stavamo cercando di risolvere il tema del cambiamento climatico essendoci definitivamente resi conto che “forse” c’è qualcosa che non va, dopo quasi tre anni di pandemia (con il numero dei contagi sempre alto, per lo meno in Italia) e fenomeni di siccità anche a casa nostra.
E invece ci facciamo prendere dalle smanie di potere. Nel 2022 sono in corso centinaia di guerre in tutto il mondo, alcune riportate quotidianamente sui media, altre mai prese in considerazione. Quanto costano questi conflitti, che altro non fanno che distrarre capitali che potevano essere investititi per la salvaguardia di noi stessi?
Altro? 
Aumento del prezzo del gas, nuove alleanze per le forniture da paesi diversi da quelli “tradizionali” fino all’ipotesi di riattivare le centrali a carbone e, perché no, le centrali nucleari. Ne abbiamo sentite di tutte, meno male che i veri saggi hanno ribadito che la soluzione rimane, tra le altre, quella di accelerare la conversione del parco di generazione verso le energie rinnovabili.
Il diritto internazionale dove sta in questi momenti in cui nel giro di una notte cambia il sistema geopolitico mondiale grazie alla decisione di un singolo individuo? 
Indubbiamente sono state subito poste in essere tutte le possibili sanzioni economiche, è stato fatto ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia invocando il delitto di genocidio, la Corte Penale Internazionale (istituita in Olanda sotto l’egida dell’ONU) ha avviato istruttorie sulla invasione di un paese nei confronti di un altro paese. 
Ma in ogni caso eventuali decisioni giudiziali arriveranno comunque ex post. 
Come dice Natalino Irti, “Il diritto si leva al tramonto, quando la giornata è conclusa o prossima a concludersi” (Irti, Il silenzio del diritto mentre la guerra infuria, Sole 24 Ore, 27 marzo 2022)
Il problema è che il diritto internazionale non gode di vita propria, sono i singoli “(…) Stati a formarlo, ad attuarlo e a comprometterne l’autorità e l’effettività, mettendo a rischio le prospettive dell’umanità” (Aitala – Palombino, “Nel fragore delle armi la legge non è silente”, in Limes 2 / 2022, pag. 202)
E in Italia cosa sta succedendo? Crisi di governo, ci mancava. 
Pensiamo innanzitutto all’arte, al grande Banksy, con la sua opera Devolved Parliament.

In secondo luogo, teniamo a mente la frase di Gandhi
“L’uomo si distrugge con la politica senza princìpi,
con il piacere senza la coscienza,
con la ricchezza senza lavoro,
con la conoscenza senza carattere,
con gli affari senza morale,
con la scienza senza umanità,
con la fede senza sacrifici.”
Ricordiamoci, da ultimo, che l’art. 28 della Dichiarazione Universale dei diritti umani, stabilisce che “ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possono essere pienamente realizzati”.
Ne riparliamo il 25 settembre, intanto buona estate, to the extent possible.

Articoli correlati