Premio Arte: Sostantivo Femminile 2022 celebra il contributo di otto donne nel mondo della cultura, arte e scienza in Italia

Dal mondo del giornalismo a quello dello spettacolo un riconoscimento a voci di talento, impegno e competenza in ambiti professionali ancora spesso dominati da uomini

Martedì 21 giugno 2022, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ha ospitato la quattordicesima edizione del Premio Arte: Sostantivo Femminile che celebra l’intelligenza e la creatività di otto donne che hanno arricchito il panorama artistico e culturale del nostro paese. Il Premio, tornato quest’anno in presenza dopo la pandemia, è stato promosso dalla Presidente dell’Associazione A3M – Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia Maddalena Santeroni e dalla Direttrice della Galleria Nazionale Cristiana Collu.  “Questo è un premio che nasce qui, alla Galleria, non ha mai abbandonato questo luogo. Più di 100 donne hanno attraversato queste sale e sono state premiate nelle passate edizioni. Per noi è un onore continuare ad ospitarlo” ha affermato la Direttrice. 

Quest’anno a ricevere il riconoscimento speciale sono state la senatrice Liliana Segre, l’accademica Ilaria Capua, le giornaliste Francesca Mannocchi e Laura Delli Colli, la scenografa Francesca Montinaro, la scrittrice Dacia Maraini, l’artista Liliana Moro e la violinista Francesca Dego. Otto come l’8 marzo, giornata internazionale della donna, rappresentano ciascuna nel proprio campo professionale voci di talento, tenacia e  competenza in ambiti ancora troppo spesso dominati da uomini. 

Ad aprire il ciclo delle premiazioni Laura Delli Colli, dal 2003 Presidente del comitato giornalisti cinematografici italiani, celebrata “per la sua inarrestabile passione per il cinema e la scrittura”.  “A partire dalla mia esperienza posso affermare che il contributo maggiore delle donne a guida di un’istituzione è quello di saper fare rete, di costruire ponti. Credo che ognuna delle mie compagne di premio presenti qui lo abbia dimostrato con il proprio lavoro” ha sostenuto la giornalista. 

La parola è poi passata a Paola Gargiulo, capo segreteria della Commissione “Antidiscriminazioni” al Senato, che ha ricevuto il riconoscimento per conto della Senatrice Segre riportando i suoi ringraziamenti: “ Apprezzo questo premio, la memoria è il mio chiodo fisso.Il più potente antidoto contro la barbarie e il passaporto per il futuro. Ricordare non è un esercizio passivo è un impegno che rinnoviamo ogni giorno a garanzia del domani. E poi ha un potere curativo: salva le anime, anche la mia che, come ripeto spesso, rimane un po’ sommersa un po’ salvata”. Come l’arte è sostantivo femminile lo è anche la scienza. 

Così ha iniziato il suo intervento Ilaria Capua, premiata per il suo lavoro di scienziata e divulgatrice che “ha  saputo riordinare e rendere comprensibili fatti apparentemente inspiegabili e minacciosi come la pandemia a milioni di italiani”. Capua ha sottolineato la necessità di fare dell’arte uno strumento alleato di tutti i campi della conoscenza per costruire una comunicazione che sappia coinvolgere tutti “C’è un bisogno disperato di comunicare attraverso l’arte, troviamo dei canali per farlo anche per i contenuti scientifici. Per avvicinare le persone a questi argomenti che sembrano così difficili”.

Il racconto che lega l’arte al femminile nelle sue diverse forme all’impegno sociale e alla vita concreta delle persone è stato il filo conduttore dell’evento. “ Cerco sempre una motivazione sociale di ciò che può essere l’arte, mi chiedo come posso essere ‘socialmente utile’ come musicista”- ha affermato la giovane violinista Francesca Dego. Affrontare la vita e il lavoro con un profondo senso di responsabilità rappresenta il tratto peculiare delle esperienze e dei racconti delle donne premiate.  Come quello di Francesca Mannocchi, giornalista impegnata nella guerra russo-ucraina in corso e in molti altri teatri di conflitto nel mondo.

“Quello che questa guerra mi ha insegnato è che le donne hanno nella loro narrazione il bagaglio del futuro che spesso gli uomini, agitati a farla, smarriscono. Quando penso ad un’immagine della guerra in corso non penso agli elmetti o ai morti in strada. Penso ai binari della stazione, a queste donne che partivano  guardandosi a vicenda. Sono loro che insieme subiscono la guerra e che devono nasconderla, perché su di loro ricade il carico di responsabilità dell’accudimento di bambini e anziani. Il futuro, che incidentalmente è sostantivo maschile, se lo portano in tasca sempre le donne”. 

La cerimonia di premiazione si è svolta alla presenza del giornalista e saggista Marco Damilano, l’attore Alessandro Preziosi, lo storico dell’arte e saggista Costantino D’Orazio,  la Presidente di Acea Spa Michaela Castelli, e Francesco Carderi di Terna Spa, insieme a molti altri esponenti del mondo della cultura in Italia. La Galleria Nazionale, per l’occasione, aveva previsto l’apertura serale straordinaria fino alle ore 22.00 delle esposizioni.