Da Istanbul ad Ankara il Beyoğlu Culture Road Festival porta in scena la Turchia tra innovazione, cultura e storia

Da Istanbul ad Ankara, la rassegna conferma il ruolo centrale della Turchia nel panorama culturale internazionale come ponte tra Europa e Asia

In queste settimane, dal 28 maggio al 12 giugno, si sta svolgendo tra Istanbul e Ankara la seconda edizione del Beyoğlu Culture Road Festival che riconferma il ruolo centrale della Turchia nel panorama culturale internazionale come ponte tra Europa e Asia. Si tratta di un evento che coinvolge le due maggiori città del Paese, Ankara, capitale politica dalla instaurazione della Repubblica nel 1923, e Istanbul, capitale culturale, da secoli al centro di una fitta rete di scambi commerciali, politici e culturali tra le due sponde del Bosforo. Il programma del Festival si articola in un ciclo di eventi, concerti ed esposizioni che, dall’arte alla gastronomia,  mirano a restituire l’immagine di un Paese dinamico, all’avanguardia e proiettato verso il futuro. 

I temi chiave di questa iniziativa sono la commistione tra presente e passato in uno sguardo in avanti che non disconosce il valore delle radici, l’innovazione tecnologica, la centralità delle nuove generazioni nel rinnovamento dell’arte e la rivendicazione di un’identità ibrida, a metà strada tra Oriente e Occidente, aperta alle mescolanze e al dialogo. 

Istanbul, Moschea Santa Sofia

L’AKM (Atatürk Cultural Centre) di Istanbul rappresenta l’esempio perfetto di questo insieme di influenze, temi e obiettivi. Si tratta del più grande centro culturale della Turchia situato di fronte al cuore pulsante della città,  piazza Taksim che è al centro del distretto dello shopping, del turismo e dell’intrattenimento di Istanbul. Spazio espositivo per artisti di fama internazionale come Refik Anadol, sala concerti, sede di librerie, eventi e cinema aperti a tutti l’AKM si presenta come un gigantesco palazzo in vetro, moderno ed essenziale, che si impone allo sguardo dei passanti tra alberghi e ristoranti nelle strade trafficate della città. “E’ un luogo dove vivere l’arte in tutte le sue forme, dove ripararsi dal caos e dai rumori del centro di Istanbul scegliendo, però, proprio nella prossimità spaziale con le grandi arterie commerciali della città di non recidere il legame con i luoghi dove si esprime il fermento e la vitalità che ispirano il lavoro degli artisti” ha affermato

Il dialogo tra gli spazi espositivi e la conformazione del paesaggio urbano è un altro dei fili conduttori del Festival che si declina in forme diverse tra Istanbul e Ankara. 

Ad Istanbul al centro della proposta culturale c’è il confronto, fatto di linee continuità e contrasti, con l’ingombrante bagaglio storico della città, centro dell’antico Impero ottomano e crocevia di identità. Da una parte, infatti, le mostre e le gallerie si confrontano costantemente con i segni di un passato che riecheggia a ogni angolo e decidono di rielaborarlo attraverso contaminazioni contemporanee.

AKM

E’ il caso di Meşher, galleria inaugurata dalla Vehbi Koç Foundation e situata nel quartiere simbolo della belle époque della città pieno di  caffè e hotel con giardini all’aperto dove in passato si fermavano i passeggeri dell’Orient Express. Questa galleria, tra nostalgia e modernità,  propone allo spettatore un cortocircuito tra lo stile dell’edificio e le opere contemporanee dei giovani artisti che lo spazio ospita. In questi giorni, ad esempio, è possibile visitare sul sito del galleria la mostra digitale “Atatürk dagli occhi di 19 giovani artisti”, un’iniziativa che mette insieme la celebrazione della storia nazionale alle nuove tecnologie. 

Da un’altra prospettiva, al contrario, emerge la necessità di svincolare la produzione artistica da una eredità ancora viva che rischia, però, di relegare la cultura turca ad orizzonti più ristretti. In questa direzione va ad esempio il mega progetto del GalataPort di Istanbul, realizzato con un investimento di più di 1,7 miliardi di dollari, che ha ridisegnato il waterfront occidentale della città. Si tratta di un hub polifunzionale che oltre ad ospitare il nuovo terminal crocieristico, il primo sotterraneo al mondo, è stato pensato e costruito per diventare un nuovo polo della vita sociale e culturale di Istanbul. Oltre ad ospitare decine di negozi e  ristoranti, infatti, al suo interno si trovano il Museo della pittura e della scultura turca e spazi espositivi per mostre di fotografia, ceramica e moda. 

In questi spazi l’arte guarda al futuro della città, alla sua vocazione di metropoli moderna e commerciale. 

Ad Ankara che da quest’anno è diventata la seconda tappa del Beyoğlu Culture Road Festival, prima incentrato solo su Istanbul, il rapporto tra arte e spazi urbani si articola in modo differente.  La città, infatti, si presenta ai visitatori con un aspetto profondamente diverso, a tratti antitetico, rispetto a quello di Istanbul. Grattacieli altissimi disegnano lo skyline di Ankara che sorge in mezzo all’altopiano anatolico. E’ un’area strategica per il Paese, fattore che ha giocato un ruolo fondamentale ai tempi dell’indipendenza nella scelta della città come nuova capitale della Turchia repubblicana. Ankara quindi nasce essenzialmente per essere capitale, le aspirazioni e gli obiettivi dello stato turco si riflettono nella sua conformazione, nel disegno ordinato delle strade, negli ampi spazi, nei complessi monumentali. Questo la rende nuova, moderna, necessariamente diversa da Istanbul che, invece, conosce stratificazioni successive, legate a soggetti politici ed epoche diverse, anche dal punto di vista delle influenze culturali. Per questo anche il mondo dell’arte calato in uno spazio urbano ancora in parte da riempire e immaginare, si fa portavoce di altre esigenze ed è chiamato a rispondere a domande diverse.

E’ questo il caso del CSO ADA ANKARA, un polo culturale enorme in vetro, acciaio e che sorge in un grande spazio aperto non lontano dal centro di Ankara. Questo centro ospita l’Orchestra Sinfonica del Presidente (CSO), il Coro polifonico di Ankara e diverse mostre di arte contemporanea e spettacoli da quelli più tradizionali come il flauto solista Şefika Kutluer a quelli di respiro internazionale come il concerto dell’artista spagnola . La cultura e i suoi spazi si fanno ad Ankara monumentali per accordarsi al tono e allo stile di una città che vuole trasmettere un senso di grandezza. Tutti gli spazi della città assolvono a questa funzione: i grandi centri commerciali dedicati allo shopping, il sito monumentale dedicato all’eroe nazionale Atatürk, l’Atakule Tower punto panoramico e turistico per eccellenza con i suoi 125 metri, il Palazzo del Governo. I poli culturali e di intrattenimento della capitale turca non fanno eccezione e per questo appaiono in armonia con le forme e le suggestioni di un paesaggio urbano che è un cantiere in continua trasformazione. Istanbul e Ankara costituiscono quindi due offerte culturali simili- per temi e visioni – ma non sovrapponibili, rappresentando ciascuna un’anima diversa della società turca.

Dal 28 Maggio al 12 Giugno, Istanbul e Ankara info: @beyoglu_kulturyolu; baskentkutluryolu

CSO ADA Ankara
Vista di Ankara dall’Atakule Tower
GalataPort
CSO ADA Ankara
ATK

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