«La Fondazione è un luogo libero e propositivo», parola di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo che accoglie Blanco e Mahmood per la loro mostra fotografica

Fino al 22 maggio Blanco e Mahmood: il mondo nuovo è qui, un’esposizione con gli scatti dei fotografi e artisti Luigi&Iango

In occasione della 66a edizione di Eurovision Song Contest a Torino, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta fino al 22 maggio Blanco e Mahmood: il mondo nuovo è qui, un’esposizione con gli scatti dei fotografi e artisti Luigi&Iango che ritraggono i due artisti italiani in concorso alla manifestazione, Blanco e Mahmood, protagonisti di una copertina e di un reportage del settimanale Vanity Fair Italia. Curata da Simone Marchetti, direttore editoriale europeo di Vanity Fair, e da Irene Calderoni, curatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, l’esibizione si propone come un innovativo, libero e fertile terreno dove arte, musica, editoria e celebrità si incontrano per sperimentare nuovi percorsi, nuove collaborazioni e un futuro diverso per tutti. “Innanzitutto – riporta la Fondazione – il titolo, Il mondo nuovo è qui, è il manifesto della poetica e dell’estetica di Blanco e Mahmood, due artisti sui generis, lontani da ogni schema, forti di una fisicità e di una sensibilità musicale che rompono barriere e confini riuscendo a scrivere nuovi significati non solo all’interno del mondo della musica ma più in generale in quella del costume, della sessualità e soprattutto dell’identità di genere”.



Ritratti dai fotografi e artisti Luigi&Iango, grandi e riconosciuti narratori della cultura delle celebrità, della moda e della bellezza internazionali, in queste immagini Blanco e Mahmood fanno confluire la grande tradizione delle pose di personaggi nei mosaici della Basilica di Santa Maria Assunta nell’isola di Torcello, a Venezia, con l’estetica dell’aristocrazia newyorkese dei «Cigni» di Truman Capote ritratti da Richard Avedon fino ai look più spinosi e sporchi delle tendenze underground da cui i due artisti provengono.
Il cortocircuito che queste immagini vogliono creare è lo stesso narrato dalla musica dei due artisti, dalle pagine del settimanale Vanity Fair e dalla vocazione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: è la volontà di scrivere un nuovo capitolo della nostra storia, della nostra cultura, della nostra era. Un capitolo che si presenta ancora più libero e necessario soprattutto dopo la pandemia e ancor di più dopo le drammatiche vicende della guerra in atto in Ucraina, conflitto che rischia di dividere ulteriormente il mondo facendolo sprofondare in dinamiche di potere, di lotta, di violenza e di regresso che nulla hanno a che fare col mondo nuovo verso cui vogliamo procedere come Paese, l’Italia, e come Unione Europea.

«La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è un luogo libero e propositivo – racconta Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione – Ho voluto e creduto importante presentare a Torino un progetto fotografico che ritrae due talenti della nuova generazione musicale italiana, in un momento di così grande attenzione sulla città. La Fondazione è da sempre attenta alle contaminazioni tra forme d’arte. Spero di continuare un percorso di dialogo tra mondi culturali diversi per costruire insieme nuovi orizzonti di significato».

In occasione della mostra, l’11 maggio è stata fatta una visita a sorpresa di Mahmood e Blanco alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e, mentre i fan si affollavano all’esterno, i due artisti sono stati accompagnati dalla padrona di casa Patrizia Sandretto, hanno ammirato le immagini che li ritraggono e si sono concessi ai selfie dei numerosi fans.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, Torino
11 maggio – 29 maggio 2022