Aspettando il Romaeuropa Festival, la presentazione a Villa Massimo del programma 2022

È stata presentata all'Accademia Tedesca la 37esima edizione della rassegna che dall'8 settembre al 20 novembre porta in città 80 spettacoli

Il sole splende sulla capitale nel giorno di presentazione del programma del Romaeuropa Festival 2022, che quest’anno si svolge nella meravigliosa cornice dell’Accademia Tedesca a Roma – Villa Massimo con la presenza della Direttrice Julia Draganović,. Dall’8 settembre al 20 novembre, infatti, è attesa la 37esima edizione della rassegna che porta a Roma 80 spettacoli tra iniziative musicali, performative, teatrali e artistiche. Dopo la pandemia si torna finalmente a presentare il Festival in presenza, un festival che non si è mai fermato ma che con audacia, anche nei momenti peggiori degli ultimi due anni, ha continuato a portare avanti il suo palinsesto dando un’idea di solidità anche quando tutto sembrava perduto. «Credere fermamente – Ha affermato il Presidente della Fondazione Romaeuropa Guido Fabiani – che un futuro diverso sia ancora possibile e che lo si possa costruire attraverso il dialogo e il confronto culturale significa testimoniare l’opposizione netta e determinata ad ogni forma di aggressione, di guerra, di atrocità in Europa e ovunque nel mondo e rivendicare la centralità umana, con la sua unicità nel saper creare e immaginare». 

Un’affermazione condivisa dagli altri interventi della giornata, tra cui quello dell’Assessore alla cultura Miguel Gotor: «Sembriamo tutti reduci da un’esperienza bellica. Questa location ci indica la strada che dobbiamo intraprendere, l’idea di maggiore collaborazione con le realtà straniere». Così come internazionali sono le partecipazioni che coinvolgono questa 37esima edizione, ricca di protagonisti e di spettacoli alla scoperta della creatività contemporanea. A enunciarli e a raccontarli in modo impeccabile il Direttore Generale e Artistico Fabrizio Grifasi che ha iniziato il suo discorso con un ringraziamento ai partecipanti dell’edizione del Festival: «Grazie alle artiste e agli artisti perché sono loro i protagonisti di Romeuropa sin dall’inizio. Questo – ha aggiunto – è sempre stato un festival a sostegno degli artisti, senza barriere di generi e generazionali. Grazie alle visoni degli artisti diamo un senso a ciò che facciamo».

L’inaugurazione di questo percorso si apre con il festival We Want It All, condensato in un’unica pièce in cui si mescolano atmosfere rock e pop. Ci saranno poi interventi di figure storiche dello spettacolo, come l’iconica Berliner Ensemble, fondata da Bertolt Brecht, arriva a Roma diretta da Barrie Kosky, tra i massimi registi teatrali e d’opera viventi, per presentare un nuovo allestimento de L’Opera da tre soldi.

Un dialogo tra danza e musica è quello nato grazie al supporto di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels, il progetto attraverso il quale la celebre Maison sostiene artiste, artisti ed istituzioni nella diffusione del patrimonio coreografico. Ancora ci sarà l’ incontro tra le immagini di William Kentridge e la musica di François Sarhan mentre grazie a Choy Ka Fai globalizzazione e antiche tradizioni spirituali asiatiche convivono come nuovi modelli di trasmissione e resistenza corporea nell’assolo Yishun is Burning.

Tra gli appuntamenti più interessanti la compagnia messicana Lagartijas Tiradas al Sol è protagonista di due differenti spettacoli che indagano il concetto di democrazia a partire dal retroterra culturale e storico del proprio paese (Tiburón) e quello di rappresentazione e auto-finzione nel più personale Lázaro. Torna al Romaeuropa Festival 2022 anche l’acclamato regista Milo Rau che con Grief and Beauty prosegue il suo percorso di ricerca dedicato al racconto della dimensione privata della vita affrontando il tema dell’addio e del lutto ma anche della memoria e della solidarietà dinanzi ai momenti finali di un’esistenza.

In uno spazio intimo, volto all’accoglienza e all’inclusione, ci introducono il regista inglese Alexander Zeldin che con Faith, Hope and Charity (in corealizzazione con Teatro di Roma) torna a costruire un’esperienza teatrale capace di descrivere le fragilità umane puntando al cuore del nostro presente e Caroline Guiela Nguyen che nel suo Fraternité costruisce un racconto fantascientifico intarsiato da frammenti di vite reali che, come fremiti improvvisi, raccontano esistenze al margine, testimonianze di un presente lanciato nello spazio e illuminato dalla luce baluginante della nostra solidarietà.

L’incontro tra linguaggi è anima anche della sezione Digitalive, a cura di Federica Patti, dedicata all’indagine delle culture digitali, delle sonorità sperimentali ed elettroniche e di quei formati performativi che stanno ridefinendo il concetto stesso di live musicale. Ne sono esempio Distantia di Franz Rosati, il live di Libby Heaney con Nabihah Iqbal in collaborazione con RE:Humanis, la performance Beneath The Neural Waves di Sofia Crespo and Entangled Others Studio, l’augmented reality sculpture di Auriea Harvey oltre al progetto ARNA: l’Archivio dei Rituali del Nuovo Abitare proposto da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico a cui si affiancano le attività dedicate alla realtà virtuale proposte dal VRE – VIRTUAL REALITY EXPERIENCE diretto da Mariangela Matarozzo.

Alla sezione LineUp! a cura di Giulia Di Giovanni e Matteo Antonaci il compito di esplorare, con uno sguardo volto alla parità di genere e all’inclusività, le nuove sonorità pop e urban nella musica italiana insieme alle identità e alle narrazioni da essa veicolate. Si strutturano come veri e propri dialoghi anche gli incontri de Le Parole delle Canzoni, il format ideato e presentato da Treccani che pone a confronto musiciste e musicisti con scrittrici e scrittori per dare vita a conversazioni intorno alla pratica della scrittura nell’ambito della scena cantautoriale e pop italiana.

È volto alla sostenibilità ambientale, invece, il progetto REF Eco-Friendly che mira a calcolare, mitigare ed abbattere le esternalità ambientali negative di tutta l’organizzazione del Festival e che, grazie al prezioso supporto della Fondazione Ecosistemi ha dato vita ad un percorso volto ad incorporare la sostenibilità ambientale nella fase di ideazione, produzione e realizzazione del REF e a garantire una rete tra tutti i reparti volta alla transizione green delle catene di fornitura. Nello scorso mese di aprile, Romaeuropa ha contribuito alla nascita del Bosco intensivo di Via Rosa Raimondi Garibaldi, voluta dal Circolo Legambiente Garbatella attraverso la donazione di 16 piante di Acero Campestre nell’ambito del Progetto Ossigeno della Regione Lazio della quale è partner dal 2020. Questa piantumazione contribuirà all’assorbimento della CO2 prodotta dai voli internazionali degli artisti nell’ambito del Festival 2022.

Sostenibilità e solidarietà sono le parole chiave che Romaeuropa sceglie di porre al centro di questa trentasettesima edizione. Nata all’insegna dell’impegno per il dialogo, l’accoglienza e supporto a chi nel mondo fugge da guerre, persecuzioni e violenze, una nuova collaborazione costruita con l’Agenzia ONU per i Rifugiati inaugura un percorso che si sostanzierà in un contributo filantropico a sostegno di UNHCR in Ucrania e in un calendario di attività condivise di prossima diffusione.

Si rinnova, inoltre, la partnership tra Romaeuropa e il Festival di Film di Villa Medici promosso dall’Accademia di Francia a Roma diretta da Sam Stourdzé che giunge alla seconda edizione con un programma di film d’artista, saggi, fiction e documentari offrendo una panoramica della creazione cinematografica più contemporanea.

Per il programma completo, qui tutte le info: romaeuropa.net