Candice Lin, di origini statunitensi, si aggiudica la sesta edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura. Ad annunciarlo il 2 aprile la Fondazione stessa che comunica la scelta fatta dal comitato di selezione composto da Sebastiano Barassi Responsabile delle Collezioni e delle Mostre alla Fondazione Henry Moore, Anna Maria Montaldo già Direttrice Area Polo Arte Moderna e Contemporanea di Milano, Pavel Pyś Curatore del Walker Art Center di Minneapolis, Christian Rattemeyer già Direttore dello SculptureCenter di New York, e i membri del Comitato Scientifico della Fondazione Lorenzo Respi Direttore di produzione di FMAV – Fondazione Modena Arti Visive e Andrea Viliani Direttore del Museo delle Civiltà di Roma, Curatore Pompeii Commitment. Materie archeologiche / Archaeological Metters, Parco Archeologico di Pompei, Responsabile e Curatore del CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli.
La decisione della giuria è ricaduta sull’artista classe 1979, tra una rosa di candidati tra i 25 e i 45 anni interpreti di una visione di scultura attuale e di una riflessione a cavallo tra passato, presente e futuro. Candice Lin, artista interdisciplinare, lavora in installazioni, sculture, disegni, ceramiche e video. Il suo lavoro è multisensoriale e spesso include materiali e processi viventi e organici. Ed è stata la sua versatilità e il suo contributo significativo al linguaggio scultoreo contemporaneo che hanno convinto la commissione che ha così spiegato la sua decisione: “In poco più di un decennio ha sviluppato un linguaggio personalissimo, radicato nella storia della scultura e notevole sia per l’interdisciplinarietà che per la varietà materiale. Le opere di Lin sono il frutto di una ricerca che spesso guarda a realtà marginali o dimenticate – continua il Comitato –e che si ispirano a figure quali George Psalmanazar, Jeanne Baré, o Lynn Margulis, la cui vita e il cui lavoro fanno vacillare le nostre idee sui temi di razza e genere. Nei suoi lavori, Lin riflette spesso su come i materiali – e quindi anche gli oggetti e la scultura – possano raccontare storie sociali: materiali ricchi di storia – come il tè o la porcellana – indagati nelle loro connotazioni socioculturali e analizzati all’interno di dinamiche storiche controverse. Tuttavia, le installazioni di Lin non sono mai didattiche, bensì speculative, caratterizzate da sfumature che confondono il confine tra finzione e verità. La sua ricerca incessante circa il significato e lo status di questi materiali e oggetti li trasfigura agli occhi dell’osservatore, fino a raggiungere un’armonia peculiare e poetica tra forma scultorea e indagine storica e socioculturale”.
Oltre al premio in denato di 10mila euro, la Fondazione Arnaldo Pomodoro dedicherà una personale a Lin, mentre alla fine del 2022 l’artista sarà ospitata negli spazi della GAM di Milano.