The cigarette is over, un titolo lapidario, del resto non poteva essere diversamente per il progetto espositivo dei giovani artisti RUFA, promosso da Inside Art: un concept dedicato alla fine della sigaretta, concettuale e culturale. Un oggetto che per circa due secoli ha accompagnato la storia dell’umanità, diventando un contraddittorio riferimento dell’iconografia contemporanea, un simbolo di ribellione, spavalderia, virilità, emancipazione e sfrontatezza. Fedele compagna di vita di artisti, scrittori, musicisti, attori e poeti. Un driver di socialità e condivisione, un momento di iniziazione all’adolescenza per generazioni di giovanissimi. Oggi tutto questo bagaglio è stato spazzato via dalla storia.
La sigaretta è diventata l’emblema della sporcizia, fisica e ambientale, dell’antisocialità e dell’omologazione. Sostituita da forme alternative di fumo, da un lato, e bersagliata da una legislazione sempre più rigida, dall’altro, è diventata un ricettacolo di “antivalori”. Una fenomenologia che sta drasticamente vedendo assottigliarsi il numero di consumatori e con loro tutti i riferimenti culturali a cui la sigaretta era associata.
La fine della sigaretta, un’interessante variazione di “paesaggio percettivo”, è diventata il cuore del progetto artistico che ha visto protagonisti gli studenti RUFA, selezionati da una giuria composta da Fabrizio Pizzuto (curatore), Silvia Bigi (artista), Alessia Ferraro (direttrice della IkiGai gallery) e il team di Inside Art, per la mostra che inaugura a Fondamenta gallery il 10 marzo (visibile fino al 19 marzo), sponsorizzata dall’Associazione nazionale produttori di fumo elettronico, una realtà che ha trovato in questa iniziativa un valido supporto a un messaggio che sostiene da anni. «Attraverso l’arte abbiamo la possibilità di lanciare un messaggio forte: fumare è dannoso e non è più accettabile che più di 8milioni di persone muoiano ogni anno al mondo a causa di questo vizio detestabile – ha detto il presidente di Anafe Confindustria Umberto Roccatti -. Il linguaggio universale dell’arte parla a tutti ed è ancora più importante che le opere e le installazioni della mostra siano state realizzate da giovani, la maggior parte dei quali ha fatto propria una visione lucida e critica nei confronti di questa abitudine mortale: auspichiamo che questa mostra sia solo l’inizio di un’attività di sensibilizzazione più ampia, che coinvolga in primis anche le istituzioni, capace di parlare ad un pubblico sempre più trasversale».
Gli artisti selezionati per la mostra sono Sara Antonellis, il collettivo composto da Coppola, De Luca, De Salvatore, Florea e Ferretti; Lorenzo Finardi, Janneke Leenders, Pizzichini e Scilipoti, Clarissa Secco, Nonnoburro e Matilda Volpini. Dall’installazione alla fotografia, fino al video, sono tanti i linguaggi utilizzati dagli studenti dei corsi di Arti visive e Fotografia, rispettivamente coordinati dai docenti Fabrizio Dell’Arno e Stefano Compagnucci.
I lavori presentati dagli artisti sono un mix tra documentazione, sensibilizzazione e ironia. E molti di questi hanno come sfondo il tema della distruzione. Uno spunto che stimola la riflessione sulle idee associate al fumo tradizionale.
SARA ANTONELLIS
La sua installazione site specific Evanescenze indelebili è composta da due supporti in gommapiuma applicati sulle colonne dello spazio, su cui, durante la mostra, saranno spruzzate e fatte assorbire diverse sostanze derivanti dalle maggiori emissioni respirate dall’uomo nel vivere in città, che lasceranno sulla superficie aloni simili a tumefazioni e odori.
CLAUDIA COPPOLA, AGNESE DE LUCA, FEDERICA DE SALVATORE, ALESSANDRA FLOREA E ANDREA FERRETTI
L’opera Fire Up consiste nella ripresa di un’installazione che simula la fine della sigaretta tradizionale attraverso la combustione. A questo scopo gli artisti hanno creato una struttura contenente delle sigarette sorrette da fili che si accenderanno ed esploderanno per effetto domino. La struttura, esposta in mostra insieme alla proiezione, è lo scheletro del progetto che simboleggia ciò che resta di un’era incenerita dal progresso.
LORENZO FINARDI
La sua opera è una fotografia dal titolo Brucia come la carta, raffigurante un uomo fatto di giornali, intento ad accendere una sigaretta destinata, come la miccia di una bomba, a distruggerlo. La foto è stata stampata su una tela volutamente bruciata in alcuni punti per trasmettere la suggestione del deterioramento del soggetto.
JANNEKE LEENDERS
La sua installazione (The) facing (the) habit rappresenta l’abitudine del fumare e il suo cambiamento nel tempo. Lo fa attraverso una struttura lignea circolare e forata. Entrando nell’opera ci si sente come all’interno di un grilletto, che ripete e ricarica. Accompagnati dal suono si viene trasportati nella tensione dell’abitudine, si fronteggia l’abitudine stessa.
MIRKO PIZZICHINI E NICOLE SCILIPOTI
Il loro progetto A matter of smell è un’installazione fotografica, composta da tre cianotipie, di cui una normale e altre due alterate con le sigarette. L’idea di deteriorare le stampe fotografiche utilizzando il fumo è finalizzata a regalare all’osservatore un’interazione esperienziale con l’opera stessa.
CLARISSA SECCO
La sua opera intitolata C’era è la riproduzione di una panchina abbandonata, che rappresenta l’evanescenza del ricordo di un luogo, un tempo simbolo di incontro e convivio per i fumatori, ma oggi non più condivisibile con le nuove generazioni.
NONNOBURRO
Il suo intervento pittorico Società segreta è un tentativo di raffigurare l’omologazione che accomuna i fumatori, riuniti in una sorta di società segreta che deve nascondersi dal giudizio comune, ormai cambiato, da parte della società.
MATILDA VOLPINI
La sua opera Rammendo è un disegno di una lucciola che non brilla di luce propria ma ha la parte inferiore sostituita da un LED diodo e breadboard. Il LED è stato inoltre codificato per mandare impulsi in codice Morse per trasmettere un countdown. Il riferimento poetico è a “L’Articolo delle Lucciole” di Pasolini, in cui il cambiamento sociale viene raccontato in parallelo alla scomparsa delle lucciole, dovuta all’inquinamento.
La mostra inaugura a Fondamenta gallery giovedì 10 marzo alle ore 18.00
Via Arnaldo Fraccaroli, angolo via Guglielmo Stefani
Resta visibile fino al 19 marzo.
Visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18 previo appuntamento.