Una conferenza stampa che fa affiorare parecchie novità, quella che oggi alle 12.00 ha visto intervenire i principali attori di Azienda Speciale Palaexpo nella presentazione della nuova programmazione 2022. Presenti Cesare Pietroiusti, Presidente Palaexpo, Clara Tosi Pamphili, Vice presidente Palaexpo, Luca Lo Pinto, Direttore artistico MACRO – Palaexpo, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali, Flaminia Gennari Santori, Direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini e Corsini, Hou Hanru, Direttore Artistico Maxxi oltre all’Assessore alla cultura di Roma Miguel Gotor
Interdisciplinarietà e collaborazione le parole chiave che interesseranno i musei romani, in una nuova ottica di network che vedrà la prosecuzione di una formula di complessità nell’impronta di un unicum fatto di dialogo e confronto tra le istituzioni.
«É un concetto di continuità con quello che già stiamo facendo – spiega Pietroiusti – amo più i gerundi dei participi passati. In tutta la programmazione di Palaexpo è chiaro il concetto di sperimentazione artistica e di ricerca. Ma è anche chiaro l’incontro di diverse realtà. La vocazione è quella di creare e sviluppare un concetto di rete ed è per questo che oggi abbiamo voluto allargare l’invito a partecipare alla conferenza anche tre rappresentanti di istituzione che rappresentano produzione di cultura e ricerca e non fanno parte del polo del contemporaneo ma partecipano attivamente a questo concetto di rete».
In questo concetto sono già state avviate collaborazioni che vedranno proposte espositive espressione di linguaggi diversi e diverse discipline, arricchite da uno scambio di risorse, all’interno di questa grande rete. Per i 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini è in cantiere un progetto di mostra che toccherà tre diverse istituzioni: MAXXI, Palazzo Barberini e Palazzo delle Esposizioni. «A questo progetto – racconta Flaminia Gennari – stiamo lavorando da tempo. Ogni istituzione ha trovato delle prospettive specifiche sul lavoro di Pasolini: il Maxxi si concentrerà sulla dimensione politica e sull’impatto che ha avuto sulla società, Palazzo delle Esposizioni sul corpo e Palazzo Barberini sullo sguardo». Segno di questa collaborazione il fatto che dietro alle tre mostre ci sia un unico comitato curatoriale. «Lavorare – dice Hou Hanrou – con grandi istituzioni romane e approfondire le relazioni con altri musei è un aspetto molto importante. È una carta vincente anche per uscire dalla crisi e riportare un’idea di ecologia anche nella creazione».
Presente in conferenza anche Luca Lo Pinto, che ha parlato dei progetti che interesseranno il MACRO in questo 2022. «La pandemia – esordisce Lo Pinto – ci ha portato ancora di più a chiederci che cos’è un’istituzione contemporanea. Questa proposta di rete è il tentativo di proporre un modello di museo che non è autoreferenziale. Non c’è l’intrattenimento al centro ma il fatto di mettere insieme più menti e più artisti. La nostra visione è guardare la città ma aprendola sul piano internazionale. Un dispositivo in costante movimento, che ha avviato collaborazioni anche oltreoceano». Tra i protagonisti citati per questo 2022 ci sono, tra gli altri: Cinzia Ruggieri, Lisa Ponti, Diego Perrone, Richard Serra e Robert Smithson.
Ma la conferenza è anche l’occasione per fare un punto sul periodo storico che abbiamo appena attraversato e su quello che ci riserva il futuro. «La mia vita – dice Gotor – è cambiata negli ultimi 5 mesi. Dicono che la crisi sia un’opportunità, ma a volte porta solo enormi difficoltà che ci obbligano a cambiare i nostri paradigmi. Grazie al PNRR abbiamo già una possibilità di avere delle strutture più belle. Roma è la città dell’antico, spudoratamente esibito, ma ci può essere un salto concettuale che significa ritenere che l’antico in sé non esiste, esiste nella misura in cui è riletto, rivissuto, riraccontato. La storia di Roma non è altro che un racconto incessante che reinterpreta l’antico.Non possiamo rassegnarci a una semplice dialettica tra antico e moderno ma fare del nostro meglio. Fornire una chiave di lettura complessiva di questa città che non è una soltanto città ma è Roma, un messaggio di cosa può fare nel bene e nel male la cività umana quando schiera le sue energie».
L’intervento di Gotor apre inoltre il polo a una nuova fase non solo culturale ma anche di governance che vedrà Pietroiusti tornare al suo ruolo di artista, lasciando la Presidenza di Azienda Speciale Palaexpo.
«Come amministrazione – aggiunge Gotor – abbiamo votato una delibera, che auspica l’inizio di un processo e questo ci impegnerà in questo 2022, siamo sicuri che questo impegno conterà sull’appoggio degli attuali dirigenti».