Nonostante l’essere umano abbia fatto passi da gigante negli ultimi decenni nello sviluppo delle conoscenze che riguardano l’esplorazione dello spazio, l’infatuazione per l’ignoto che nasconde l’universo è ancora viva in ognuno di noi. La storia dell’arte contemporanea non è stata certo esente da tale influenza, ne sono testimonianza i lavori di Lucio Fontana, che nel 1947 è cofirmatario del Manifesto dello Spazialismo insieme a Giorgio Kaisserlian, Milena Milan e Beniamino Joppolo.
Non è però la ricerca scientifica della verità a dare impulso al creativo, piuttosto lo sconfinato orizzonte della possibilità. Luoghi sconosciuti si trasformano grazie all’ausilio della fantasia in cornici immaginarie, dove nulla è sottoposto al vaglio della ragione, proprio come ne Le città Invisibili, descritte da Italo Calvino all’interno di uno dei suoi romanzi più celebri.
Anche nell’attuale scena artistica non mancano i rimandi a tale suggestione e la nuova mostra della galleria romana Valentina Bonomo che apre martedì 22 febbraio ne è la dimostrazione. Nel progetto, creato specialmente per lo spazio del portico d’Ottavia, Rä di Martino presenta un sistema planetario realizzato con semplici fasci di luce e antiche palle di cannone su cui sono dipinte col bolo (colore utilizzato nella doratura per enfatizzare la luminosità della foglia metallica ) delle città immaginarie.
In mostra anche alcune opere della serie Allunati, un ciclo di lavori in cui Rä Di Martino indaga e rielabora lo scenario lunare, in modo inedito e inaspettato. Le superfici lunari rappresentate non fanno più da cornice ad una conquista epica, ma descrivono una realtà familiare e quotidiana. Nel vuoto dei paesaggi si inseriscono delle semplici forme geometriche e figure umane in oro.
Attraverso un’articolata produzione composta dal lavoro fotografico e video, e con l’ausilio di un sostanzioso apparato letterario e musicale, fatto di citazioni e rimandi colti, di Martino osserva la relazione che la memoria e le dinamiche private e mentali dell’individuo contemporaneo instaurano con la cultura bassa diffusa dai media, come le fiction e lo slogan pubblicitario. Quest’attrazione per le storie intende illustrare il vivere contemporaneo in forma narrativa, tramite il cui processo, l’artista svela i meccanismi del potere manipolatorio del cinema e della televisione sul nostro inconscio e sul nostro modo di interpretare il mondo.
Info : https://galleriabonomo.com/
Rä di Martino, Le città dei Bolo, a cura di Lorenzo Benedetti
opening 22 febbraio 2022
12.00 – 21.00
Galleria Valentina Bonomo
Via del portico d’Ottavia 1
Roma