ARCO Madrid, si infiamma il dibattito su NFT e criptovaluta

ARCO Madrid è sui blocchi di partenza. La fiera d’arte spagnola apre le sue porte al pubblico dal 23 al 27 febbraio 2022, celebrando il suo quarantunesimo appuntamento e dimostrando il desiderio di saldare i rapporti con la fetta di sistema dell’arte che ha sempre partecipato alla sua storia. Quest’anno durante la fiera, gallerie storiche e nuove realtà al principio del loro percorso si incontrano e confrontano su alcuni dei temi più caldi che nell’ultimo periodo hanno scaldato il dibattito nell’art world e certamente non può che essere al centro delle discussioni il fenomeno dell’arte digitale e degli NFT.

ARCO Madrid
Courtesy ARCO Madrid

Una fiera resiliente

ARCO Madrid è una delle pochissime fiere che non hanno subito arresti durante il periodo pandemico. Nessuna delle edizioni coincise con le fasi più critiche dell’emergenza sanitaria è stata annullata, né l’edizione del 2020, né quella del 2021, seppur questa si sia svolta con molte restrizioni rispetto alla norma. Nonostante la pandemia, la fiera nella scorsa edizione si è trovata ad avere un margine di vantaggio rispetto ai suoi competitor internazionali, cavalcando l’ondata di interesse riservata alla cripto arte e probabilmente ed è proprio ad ARCO 2021, tra l’altro che è stata venduta per la prima volta in una fiera un’opera d’arte NFT, come riporta il quotidiano El País.

Il sistema spagnolo non ha portato all’arresto del settore della cultura in maniera drastica come successo in molti altri stati ma l’entusiasmo di un nuovo inizio è percepibile anche nella capitale spagnola che in questi giorni è già alle prese con altre iniziative come il Festival del design, che fa da apripista per la fiera, già garantendo un’importante affluenza di visitatori potenzialmente interessati a Madrid. 

In ogni caso, ARCO Madrid apre l’edizione del 2022 sotto il segno della cautela; oltre al rigido regolamento strutturato per ridurre al minimo il rischio di contagio, la fiera ospita un ridotto numero di gallerie rispetto alla norma, sono infatti 159 i nomi che hanno acquisito uno spazio espositivo all’interno dei padiglioni di Ifema, tradizionale location in cui da anni l’iniziativa ha luogo. Le gallerie partecipanti arrivano dal panorama internazionale e si contano trenta paesi di appartenenza. 

ARCO Madrid
Courtesy ARCO Madrid

ARCO Madrid e gli NFT

La fiera viene divisa in tre sezioni, la 40+1 in cui sono raccolte le gallerie senior che hanno da sempre partecipato alla fiera, la sezione Opening, le giovani proposte, e Nunca lo mismo, parentesi dedicata all’arte latino americana. La tradizione e l’innovazione si amalgamano nelle schiere degli stand di ARCO Madrid e il motivo di scontro più ricorrente non può essere che la novità, gli NFT. 

Nel 2020, la fiera di Madrid è stato l’ultimo evento prima della chiusura internazionale, e questo ha dato la possibilità di presentare al pubblico con largo anticipo la cripto arte rispetto agli altri appuntamenti del mercato. Già in quell’occasione le gallerie hanno dimostrato poca compattezza sull’argomento e sono molti i nomi che hanno deciso di non cambiare posizione neppure  nell’edizione di quest’anno, non portando nomi legati legati al fenomeno degli NFT.

In Spagna, secondo un rapporto di Art Price, la quota di mercato degli NFT nel 2021 è inferiore all’1% delle transazioni totali, rispetto al 5% a livello globale. Nonostante le reticenze, le vendite e le aste locali sono in aumento ma questo non basta. La paura di contare eccessivamente su di un fenomeno che alimenta la speculazione e che viene ritenuto sempre più distante dalle dinamiche tradizionali senza però eguagliare la sicurezza degli investimenti è ancora molto diffusa. La stessa direttrice di ARCO Madrid, Marìbel Lopez, dichiara, ammonendo coloro che hanno considerato poco lungimirante proporre una linea concentrata nella vendita di opere digitali:«Non c’è bisogno di avere fretta: ora è il momento per gli artisti di pensare a come questo possa far parte del loro lavoro».

ARCO Madrid
Courtesy ARCO Madrid

Un’apertura dichiarata che senz’altro lascia aperto uno spiraglio sulla maggiore inclusione di proposte legate al metaverso. Il domani sembra però essere fin troppo vicino per molti dei galleristi che partecipano all’edizione 2022 della fiera, come Sara G. Arjona, di Baró, la quale afferma: «Questo è il futuro, e noi vogliamo essere da quella parte». Quello che rimane certa è l’assoluta polarizzazione delle gallerie, ancora impreparate a una risoluzione diplomatica perché ancora fin troppo incerte su quello che sarà l’andamento commerciale delle opere digitali. 

La sezione “Junior” è sicuramente più convinta della fazione tradizionalista che gli NFT sono la chiave per l’apertura del mercato ai nuovi e giovani collezionisti. L’inclusione è possibile e l’arte digitale potrebbe rappresentare l’occasione perfetta per un’espansione significativa del numero di acquirenti che per la prima volta si dimostrano Intenzionati a dare principio alla propria collezione personale. Una posizione condivisa anche dal Ismael Chappaz, direttore di House of Chappaz: «Se vogliamo fare appello alle nuove generazioni, dobbiamo adattarci»

Info: https://www.ifema.es/en/arco-madrid

Arco Madrid

23 febbraio 2022 – 27 febbraio 2022

Avda. del Partenón, 5, Madrid, Spagna 

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