Romina Bassu esplora il concetto di femminilità attraverso l’archetipo Junghiano nella sua nuova esposizione ad AlbumArte

AlbumArte

Roma

Interviene ancora l’artista Romina Bassu sulla tematica degli stereotipi femminili con il suo nuovo progetto espositivo Archè. Un esperimento artistico che, tramite il linguaggio visivo contemporaneo, invita a interrogarsi sul concetto di femminilità nel presente e sui simboli che fanno parte del nostro quotidiano, in cui vediamo incarnati gli stereotipi sociali legati alla donna. 

L’indagine prende piede dall’analisi dei costrutti sociali che hanno prodotto l’immagine di donna che ancora oggi è in circolazione fin dall’epoca del dopoguerra. Romina Bassu estrapola da alcuni archivi una nutrita raccolta di ritratti di persone sconosciute che utilizza per attivare i suoi ricordi personali. In questo corposo progetto di raccolta di ritratti anonimi viene riservata una particolare attenzione alla rappresentazione di quegli stereotipi femminili, nati all’interno della cultura vetero-maschilista e della società dei consumi, che ancora sovrappone la figura della donna a quella della casalinga/madre/moglie. L’obiettivo dell’artista non si riduce però alla denuncia del dato di fatto, si impegna piuttosto a restituire alla rappresentazione femminile la sua naturale complessità, attraverso lo studio delle composizioni delle nature morte presenti all’interno dell’esposizione.

Romina Bassu, Site specific, acquerelli, ceramiche, 2021, “Archè”, AlbumArte, 2021, photo by Alessandra Trucillo, courtesy AlbumArte.

L’archetipo è riconosciuto nelle teorie di C. G. Jung, esposte nel saggio Istinto e Inconscio, come «l’immagine primordiale contenuta nell’inconscio collettivo e questa riunisce le esperienze dell’intera specie umana, costituendo gli elementi simbolici delle favole, delle leggende e dei sogni», ma è più precisamente con la psicoanalista femminista junghiana Jean S. Bolen e con il suo libro Le Dee dentro la donna che si arriva ad una classificazione dei sette archetipi femminili, che descrivono le diverse energie e istinti primordiali presenti in ogni donna. Secondo la studiosa gli archetipi che popolano il mondo femminile sono riconducibili alle sette Dee della mitologia greco romana: Artemide, Atena, Estia, Era, Demetra, Persefone e Afrodite e ognuna di esse incarna un paradigma femminile differente. Il tentativo di riconoscere i lati della propria personalità che si incanalano attraverso queste sette figure mitologiche è per Romina Bassu il primo passo verso lo scandaglio e la revisione della propria identità di donna oggi. 

La mostra Archè, curata da Paola Ugolini , ci ricorda di essere testimoni oculari di come oggi si stia costituendo un nuovo vocabolario sociale nel quale le certezze su cui le generazioni passate si sono crogiolate non sembrano essere più stabili. Il percorso di emancipazione del genere femminile è sempre più dirompente; la ridefinizione dei canoni, partita nel XX secolo, ancora oggi continua il suo cammino senza arrestarsi e vede la figura della donna sempre più consapevole di se stessa, pronta a confrontarsi in maniera critica non solo con l’ambiente esterno ma anche con le proprie più intime contraddizioni. 

Romina Bassu, Archè – AlbumArte, Via Flaminia 122. 30 novembre2021 – 31 dicembre2021

Info: https://www.albumarte.org/

Romina Bassu, exhibition view, “Archè”, AlbumArte, 2021, photo by Alessandra Trucillo, courtesy AlbumArte.