Aldobrando

Roma

Fumettista, illustratore e regista, all’anagrafe Gian Alfonso Pacinotti, Gipi ha anche ideato e disegnato l’ottimo Bruti (2015), gioco di carte in stile medievale fantasy che riproduce combattimenti all’arma bianca (dal quale è stato tratto l’art book Come lo feci, ovvero un incontro ravvicinato con i numerosi personaggi che abitano il mondo ricreato dall’artista pisano). Premessa doverosa, poiché è proprio nello stesso universo medievale fantastico creato per Bruti che Gipi ha ambientato il suo nuovo romanzo di formazione. C’è sempre molta attesa nei confronti delle opere dell’autore classe 1963, eppure Aldobrando – che, al pari di ogni suo libro è pubblicato da Coconino Press-Fandango – sembra aver messo già tutti (o quasi) in pieno accordo. Scritto da Gipi e disegnato da Luigi Critone, con i colori a cura di Francesco Daniele e Claudia Palescandolo, il graphic novel (cartonato, 208 pagine a colori, 24 euro) getta a capofitto il lettore in uno scenario incredibile, un’avventura appassionante, ironica e toccante – con protagonista un ragazzino che va alla scoperta del mondo – in bilico tra Don Chisciotte della Mancia (il romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra, pubblicato in due volumi, nel 1605 e 1615) e L’armata Brancaleone (pellicola del 1966 diretta da di Mario Monicelli, con un gigante Vittorio Gassman, vincitrice di tre Nastri d’argento). Dal medioevo di Monicelli a quello di Gipi, che in Aldobrando torna su tematiche a lui care: dalla fatica di staccarsi da casa e diventare adulti (argomento già trattato in Questa è la stanza del 2005) al doversi mettere in gioco e misurarsi con le proprie angosce e ferite, con le ingiustizie che ci circondano, contando soltanto sulle proprie forze e capacità (Momenti straordinari con applausi finti, 2019). «Lascia perdere la spada, c’hai due braccia che son zampe di merlo. Ricordi cosa ti ho insegnato? L’unica tua fortuna è avere un maestro. Corri allora, corri Aldobrando», riporta la quarta di copertina. Certo, in questo caso Gipi – che nel 1994 ha iniziato a pubblicare vignette e racconti brevi sulla rivista satirica Cuore – è solo scrittore, ed è un esordio, in questo senso, per lui. Sentendosi (ancora di più) scevro da qualsivoglia condizionamento esterno – vive nella capitale ma la sua toscanità (che emerge, diretta, sui social) al pari della sua introspezione, sono tutt’altro che difetti – in Aldobrando l’autore ha osato senza porsi nessun limite. Scegliendo, con intelligenza, di affidare la realizzazione grafica di questa nuova opera alla matita di Luigi Critone (nato nel 1971, vive in Francia), apprezzato tanto per la tecnica quanto per l’abilità di mantenere elevato e vario il ritmo narrativo. A questo proposito, Critone spiega: «Ho sentito i personaggi di Gipi, che sono estremamente veri e credibili, e ho fatto subito mia la sua potente sceneggiatura». Aldobrando è un racconto fuori dal tempo, pungente e romantico, che presenta una galleria di personaggi teneri e divertenti, malvagi e astiosi (si spazia da damigelle e principesse ad assassini e selvaggi guerrieri. In particolare, alcuni personaggi come l’Ucciditore, Sir Gennaro e Boccamarcia erano già presenti nel gioco di carte); una sorta di dramma teatrale a cielo aperto nel quale Gipi offre al pubblico l’incredibile odissea di un giovane e ingenuo orfano tirato su da uno strego – personaggio appartenente alla tradizione popolare di alcune aree toscane – e invitato, con durezza e tenerezza, a ”lasciare la casa e correre il mondo” per affrontare (all’interno di un ambiente avverso dove spadroneggiano cinismo e ferocia) la sua sorte, privo di protezioni o tutele di alcun tipo. Forte di una lealtà e di uno spirito di sacrificio fuori dal comune, al pari del suo candore. «I miei personaggi sono sempre doppi, dilaniati da un conflitto interiore; il solo e unico alfiere di innocenza è il protagonista, Aldobrando, che trionfa per merito della sua fragilità, della sua paura, della debolezza di cuore e di membra. Un eroe senza i tratti dominanti dell’eroe», conclude Gipi.

Info: www.coconinopress.it

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