Il lascito di Trump

Washington

Donald Trump lascia la sua controversa presidenza ma la sua first lady, Melania, nelle ultime ore ha annunciato un’operazione destinata a lasciare un’impronta indelebile della ormai passata amministrazione: l’acquisizione e installazione di una scultura di Isamu Noguchi nel Girdino delle Rose della Casa Bianca. Un regalo non da poco alla collezione, la prima opera di un artista di origini asiatiche, anche se americano. La scultura Floor Frame, del 1962, «mette in evidenza i meravigliosi contributi degli artisti asiatico-americani al paesaggio del nostro paese» ha spiegato Melania. Una mossa molto astuta, che oltre a impreziosire ulteriormente la residenza presidenziale, mette a tacere definitivamente le polemiche sorte prima dell’elezione di Trump in seguito a una sua dichiarazione sui tristemente noti campi di internamento che gli americani destinarono ai giapponesi residenti in America nei primi anni Quaranta del Novecento.

LA POLEMICA
Nel 2015 Trump, appositamente interrogato dalla stampa, non aveva preso nettamente le distanze da questo trattamento che il governo USA, dopo l’attacco di Pearl Harbor, aveva riservato ai giapponesi che vivevano in America. In molti stati della costa occidentale tra il 1941 e il 1942 furono aperti dei campi di prigionia dove per anni sono stati rinchiusi giapponesi americani per motivi di sicurezza preventiva, perché visti come potenziali nemici. E Isamu Noguchi tra il 1941 e il 1942 si propose volontario per affrontare un periodo di detenzione in uno di questi campi in Arizona, per portare avanti la sua battaglia già all’epoca incentrata sui valori dell’antirazzismo e del patriottismo multietnico. Durante i mesi di internamento realizzò anche delle opere, a cui fu dedicata negli anni successivi una bellissima mostra dal titolo Self-Interned, 1942. Quando nel 2015 un giornalista chiese a Trump cosa pensasse di questa pagina nera della storia contemporanea americana, il presidente in pectore rispose: «Odio certamente il concetto che ha ispirato quell’esperienza. Ma avrei dovuto essere lì in quel momento per darvi oggi una risposta adeguata». Una posizione un po’ troppo ambigua, che non aveva mancato di generare imbarazzi.

L’ARTISTA
Noguchi, uno dei più acclamati artisti americani moderni, è diventato un attivista politico dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor. Durante la sua detenzione aveva ridisegnato il Poston War Relocation Center vicino al confine tra Arizona e California, il più grande dei campi di internamento. Invece di un luogo delimitato dai suoi recinti di filo spinato, aveva immaginato una scuola, un centro comunitario, un giardino botanico e persino un campo da golf in miniatura in un unico progetto, sebbene il suo grande piano non sia mai stato realizzato. Quest’opera è stata messa all’asta da Sotheby’s ed è stata acquistata dalla White House Historical Association, un’organizzazione privata senza scopo di lucro che ha poi donato la scultura alla Casa Bianca. Adesso l’installazione rimarrà per sempre in mostra alla Casa Bianca come lascito dei Trump e a ricordare l’eredità di uno dei più interessanti artisti contemporanei americani: «Le amministrazioni vanno e vengono – ha detto Melania, rammaricandosi del fatto che tale operazione abbia accompagnato di fatto la sua uscita dalla Casa Bianca – ma le opere d’arte rimangono. Siamo felici di averlo fatto e pensiamo che anche Noguchi si sentirebbe orgoglioso».

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