Il mese dell’arte a Shanghai

Shanghai

Se in Europa le fiere d’arte contemporanea sono sospese o annullate, in Cina non è la stessa cosa. L’emergenza Covid-19 sembra passata e i grandi eventi sono ripresi. Come a Shanghai dove è iniziata una settimana clou per l’arte, dominata da due eventi, la fiera Art021 (12-15 novembre) e West Bund Art & Design Fair (11-15 novembre). E a legare concettualmente le due rassegne si aggiunge il lancio dell’Art Tower, una ”galleria monolitica” di 93.000 mq nel distretto artistico del West Bund. Inaugurata il 16 ottobre, la torre è uno spazio d’arte unico e mira a ospitare 20 gallerie internazionali. Attualmente quelle confermate sono ShanghArt Gallery, Ota Fine Arts e Arario Gallery. Anche Phillips, Alibaba, lo Shanghai FTZ International Artwork Exchange Center (SFIAE) e AXA Tianping P&C Insurance si sono iscritti come locatari. Il Covid da quelle parti sembra un ricordo (con 1 solo contagiato nelle ultime 24 ore, primo caso negli ultimi cinque mesi). 

Quest’anno, insieme alle due fiere d’arte di punta di Shanghai – Art021 (12-15 novembre) e West Bund Art & Design Fair (11-15 novembre) – c’è il lancio dell’enorme Art Tower, una galleria culturale monolitica di 93.000 mq. hub nel distretto artistico del West Bund. Inaugurata il 16 ottobre, la torre è descritta come uno spazio d’arte unico e mira a ospitare 20 gallerie internazionali. Attualmente confermate sono ShanghArt Gallery, Ota Fine Arts e Arario Gallery. Anche Phillips, Alibaba, lo Shanghai FTZ International Artwork Exchange Center (SFIAE) e AXA Tianping P&C Insurance si sono iscritti come locatari.

Viste le normative di sicurezza ancora in vigore in Cina con riferimento agli ingressi internazionali (14 giorni di quarantena per chi arriva) si tratterà di eventi soprattutto frequentati da un pubblico locale. Ma gli organizzatori e gli espositori non disperano, dal momento che fiutano comunque una buona vitalità di mercato, come ha confermato anche Mathieu Borysevicz, fondatore della Shanghai gallery Bank, espositore di Art021: «Penso che a questo punto qualsiasi dimostrazione di normalità sia un buon segno e una fiera in presenza lo è. I collezionisti sono in gran parte orientati a spendere a livello nazionale al momento, quindi una fiera locale è meglio di una fiera internazionale».

Per fare da perimetro a tutte queste attività finalizzate alle vendite il governo del distretto di Xuhui dallo scorso anno ha istituito l’Artwork trade month, fino al 15 novembre, una sorta di mese del commercio durante il quale vengono introdotte importanti agevolazioni fiscali sulle compravendite di opere d’arte. La disciplina di quest’anno prevede una forte riduzione della Vat (equivalente dell’Iva) per le transazioni estere e non solo.

Alle fiere si aggiungono anche eventi espositivi tradizionali. La Biennale di Shanghai del 2020, intitolata Bodies of Water e curata da Andrés Jaque, ha posticipato la sua mostra al prossimo aprile, ma questa settimana la sua sede, la Power Station of Art, ospita sei forum collegati al tema della Biennale. Anche altre istituzioni artistiche di Shanghai rilanciano i loro più grandi progetti di quest’anno sacrificato. Lo Yuz Museum apre una mostra della fotografia nel giardino di Zhang Daqian, Prada Rong Zhai una mostra personale di Alex da Corte (13 novembre-4 gennaio 2021) e il Long Museum West Bund una personale di Tomokazu Matsuyama (12 novembre-24 gennaio 2021). Il Museo del vetro di Shanghai, nel frattempo, mostra un’installazione di gruppo della durata di un anno dal titolo Works from the Clouds (fino al 31 ottobre 2021) di otto artisti tra cui Lin Tianmiao, Sun Xun e Bi Rongrong. Il Rockbund Art Museum, attualmente in fase di ristrutturazione, aprirà su appuntamento per vedere il progetto Stories from the Room in corso di Jasphy Zheng (fino al 15 dicembre).

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