Gli alberi e le loro storie

Roma

«Gli alberi hanno una vita segreta, che si rivela solo a coloro che sono pronti a salirci». Firmato Reinaldo Arenas, scrittore, poeta, drammaturgo e saggista cubano. Da millenni, gli alberi crescono tanto sulle montagne quanto nei campi, tanto sulle rovine quanto nel bel mezzo del deserto. Da parte sua, l’uomo li venera e li pianta, talvolta attribuisce loro poteri soprannaturali e, troppe volte, li abbatte. Dimenticando – più spesso, fingendo di dimenticare – il ruolo protettivo della natura a favore della collettività. A ricordarci dell’importanza degli alberi, nonché del verde tutto, è un elegante e delicato volume scritto da Cécile Benoist – autrice e giornalista francese il cui tema prediletto è la relazione tra uomo, animali e ambiente – e illustrato da Charlotte Gastaut (artista nata a Marsiglia) che con la casa editrice capitolina ha rilasciato una decina di titoli (da Giselle a Il flauto magico, da L’uccello di fuoco a Pollicina e Cenerentola a I cigni selvatici). Pubblicato da Gallucci editore, Gli alberi e le loro storie (cartonato, 44 pagine a colori, 16.40 euro, traduzione dal francese di Camilla Diez) offre al lettore – non solo a quello più giovane – una serie di racconti che rispecchiano il rapporto tra l’uomo e la natura, mettendo in guardia sull’urgenza di curarsi di quanto ci circonda. Prima che sia davvero troppo tardi. «Gli alberi hanno tantissime storie da raccontare. Ci ricordano la protesta della ragazza rimasta per 738 giorni su una sequoia per salvarla dai denti delle motoseghe, sono protagonisti dell’incantevole caduta dei petali di ciliegio durante la celebrazione giapponese dell’Hanami, si lasciano esplorare in Guyana su uno speciale laboratorio aereo, proteggono e curano in Africa chi si rifugia nel tronco dell’immenso baobab», riporta la quarta di copertina. Sociologa di formazione – lavora da oltre un decennio nell’editoria e nella stampa per ragazzi – Benoist dà alle stampe una serie di racconti vividi, accompagnati dalle incantevoli tavole di Gastaut («vive a Parigi con il compagno e i loro tre figli. Abita in una casetta, con un minuscolo giardino dove coltiva violette»), che nel 2018 ha ricevuto il Romics d’oro per l’illustrazione. «Sapete che gli alberi parlano? Lo fanno davvero. Parlano tra loro e parleranno a voi, se ascolterete». Le autrici del volume fanno propria questa affermazione del capo tribù dei nativi americani Zuñi, popolazione amerindia di agricoltori. Nel caso di Gli alberi e le loro storie non c’è solo la capacità di ascoltare ciò che viene narrato, ma soprattutto quella di sapere leggere a fondo. Il libro, infatti, richiede di ritagliarsi del tempo – con calma –per poter essere apprezzato. Sfogliarlo di fretta e in modo distratto, mai come in questo caso, rasenta l’errore. Da Una fortuna maledetta a Gli eccentrici, da Il peccio assassinato a La triste fine dell’acacia nel deserto, Gli alberi e le loro storie porta avanti una narrazione difficilmente inquadrabile; in qualche modo, sfogliandone le pagine la sensazione è quella di viaggiare nel tempo e nello spazio (dall’Africa all’India, dagli Stati Uniti al Giappone, non ci si ferma mai), staccando la spina da tutto e da tutti. Un libro da regalarsi e da regalare. Se possibile, non a chi vive attaccato alla play o ai social. Sarebbe un errore imperdonabile.

Info: www.galluccieditore.com

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