Il Museo Lavazza apre al pubblico le porte del proprio Archivio Storico con un grande progetto virtuale.

Torino

 

A causa della situazione che stiamo vivendo, il Museo Lavazza resta chiuso al pubblico, ma apre il proprio Archivio storico, digitalizzando e trasformando alcuni contenuti. Il museo ha scelto infatti di raccontare al pubblico alcuni contenuti esclusivi provenienti dal proprio archivio, che custodisce la tradizione del caffè e parte del patrimonio storico italiano da oltre 125 anni. Un’esperienza online di arte, cultura e gusto, invita il pubblico a ripercorrere la storia dell’azienda torinese e dell’Italia. Si tratta di veri e propri percorsi narrativi digitali di cui il pubblico può usufruire tramite la pagina Facebook del Museo Lavazza o sul nuovo sito web. Per il mese di aprile sono stati messi a disposizione tre percorsi narrativi digitali con il supporto di Promemoria Group per approfondire il legame iconografico e culturale tra il caffè e l’Italia. Un percorso è costituito dall’Enciclopedia illustrata delle Figurine Lavazza, che hanno raccontano per circa 20 anni i temi più vari, dall’arte alla storia, dalla biologia alla favolistica e la storia del caffè Lavazza, affidandosi a illustratori e maestri di scuola. Sul retro di ogni figurina c’era uno slogan che invitava all’acquisto di nuove miscele di Caffè Lavazza, seguendo la moda nata a Parigi nel 1867 in occasione dell’Esposizione Universale.

Meritano di essere visti i bellissimi scatti dei Calendari Lavazza, che racchiudono oltre 25 anni di fotografia d’autore. Il primo fu il berlinese Helmut Newton, che nel 1992 scelse il Café de Flore, storico bistrò parigino, come set, inaugurando una lunga serie di scatti dedicati a cogliere l’essenza del caffè in tutte le sue sfumature. Dal 1993 a oggi i calendari sono diventati un oggetto d’arte senza tempo, ricercato e prestigioso e il riconoscimento internazionale ne ha fatto l’immagine guida delle campagne pubblicitarie Lavazza. Tra i tanti fotografi ci sono von Unwerth, Scianna, Erwitt. L’elemento in comune? Il caffè. Nel 2002 David La Chapelle diede vita al primo calendario Lavazza a colori, fotografando le spiagge della California. Un evento che segnò il passaggio del calendario Lavazza a strumento di comunicazione trasversale, comparendo sulle facciate dei palazzi delle principali città europee, sul web e su tutti gli altri canali di comunicazione. Dopo di lui toccò a Steve McCurry, Denis Rouvre e Platon. Per il 2020 è previsto di nuovo La Chapelle, con il calendario Lavazza Earth of CelebrAction.

Il terzo percorso è costituto dai testi della scrittrice Francesca Manfredi, insegnante della celebre scuola Holden. Con Il caffè è donna l’autrice racconta la presenza femminile in Lavazza. Volti e personalità femminili sono raccontati dall’autrice per celebrare la presenza femminile nel Lavazza Group. I documenti e le immagini inoltre testimoniano l’impegno costante di Lavazza per valorizzare le donne, riscoprendo il mondo del caffè in una prospettiva tutta femminile.

Ecco dove vedere l’archivio storico: https://bit.ly/34KszIX